Sapete qual é la cosa più brutta di quest’anno?

Il 31 dicembre ho inviato gli auguri per il nuovo anno con formule semplici e quasi banali nel testo oltre che praticamente scontate nel contenuto; in sintesi questo è stato il messaggio: ”il 2021 sarà sicuramente migliore”.

L’ho scritto (e detto) con convinzione e spinto dal mio naturale ottimismo; d’altronde ho trovato del buono anche nel 2020 e più avanti vi dirò il perché.

Quindi?

La maggior parte delle risposte ricevute erano composte da poche parole su cui spiccava come prima vocabolo uno “speriamo” freddo, triste, lapidario; si leggeva una pesante rassegnazione per un 2021 replica dell’anno che finiva.

Francamente questa cosa mi ha intristito moltissimo; posso capire coloro (pochi per fortuna nel mio entourage) che direttamente o indirettamente sono stati toccati dal male dell’anno 2020, ma gli altri non li comprendo se non per il fatto che è più facile essere pessimisti o negativi.

Comunque rispetto il pensiero di tutti, ed io rimango nel mio ottimismo; mentre lo dico, ovviamente qualche gesto scaramantico non guasta 😉

Non vi nascondo che da qualche anno riesco ad avere un visione positiva (o ottimistica) delle cose e, di questo, devo ringraziare il mio Amico Maurizio.

Questo ragazzone il 31 dicembre 2015, anno pesantuccio per me, viene a trovarmi nel mio ufficio per salutarmi, e non solo, e lo vedo entrare dal portone con un sorriso rilassante; lui è sempre così, non ho memoria di un suo stato d’ira che abbia scalfito quel volto sorridente, eppure la vita anche a lui ha lasciato segni importanti e, tuttavia, trasmette benessere e serenità.

Mentre mi viene incontro lo guardo ancora una volta positivamente stupito e gli domando: “ma come fai ad essere sempre così sereno?” e lui ribatte, sempre con un gran sorriso: “guardo sempre il bicchiere mezzo pieno”.

***ILLUMINANTE***

Ed ora veniamo al funesto e bisesto anno 2020; beh, non me ne vogliate, ma non riesco a vederlo così male.

E’ cominciato con un discreto problema sul fronte lavoro, che forse mi ha portato, magari anche stupidamente, ad abbassare la guardia facendomi “investire” denaro su una nuova moto, quando la precedente davvero aveva ancora molto da darmi; poi è arrivato, a complicare la vita di tutti, il Covid-19.

In quest’anno, per quanto mi riguarda, è svanito (per ora) pochi giorni prima della partenza il progetto di un bel viaggio motociclistico in solitaria, ho dovuto rinunciare a festeggiare la Pasqua con i miei cari, che ho riabbracciato solo dopo 60 giorni di casa-lavoro-casa, mio figlio sì è fratturato il malleolo, io sono stato tamponato mentre rientravo da un giretto in moto, mia figlia ha rischiato di fratturarsi il sacro (l’osso) cadendo a scuola ed un altro problema lavorativo è arrivato come regalo di Natale; sicuramente ci sono stati altri problemi che non ricordo o che non val la pena di ricordare perché, a torto o ragione, li minimizzo.

Per contro, pur con tutti i lockdown, coprifuoco, zone colorate (giallo, arancione e rosso) sono riuscito, dopo ben 24 anni, a tornare in ferie in moto con i miei Compagni di Viaggio a due ruote, Mau (il sorridente e sereno ottimista) e Barbi, ed è statosemplicemente fantastico, ho goduto di una magnifica estate (e non solo) in compagnia di tutti i miei amici (mi è costato qualche kg di troppo ma avrò tempo per recuperare), il lavoro ha avuto qualche svolta positiva (non senza maggior fatica e stress) e, soprattutto, (e qui continuano i gesti scaramantici) alla fine io ed i miei familiari stiamo bene; ci sarebbe quache altra piccola cosa però qui mi fermo.

Certo che il 2020 è stato un anno difficile, ma, almeno per me, non è da archiviare nel cestino; quindi, invece di sperare, affronterò anche il 2021 come gli ultimi anni ed è per questo che non posso che credere che sarà migliore.

Questo son io e lascio ognuno di voi libero di essere sé stesso.