di tutto un po'

Mario Ferraro

Mese: Luglio 2018

29.07.2018 – Conclusioni

Salve,

come promesso, in questa pagina aggiornerò le mie conclusioni ovvero farò un’esposizione a freddo, ossia a distanza di tempo, del viaggio basato sui ricordi e sensazioni vissute.

Nel giro dei prossimi mesi la pagina sarà in continua evoluzione, con aggiunte, cancellature, sostituzioni di pezzi e altro ancora.

Cercherò di integrare anche i video, che fino ad oggi non ho potuto inserire per ragione di dimensioni; ci lavorerò su, piano piano, e li aggiungerò possibilmente sistemati ma non nella qualità, che ho già visto non eccelsa (ci accontenteremo).

In ogni caso, tengo a chiarire che anche fossi riuscito a fare tutte le foto o i filmati che volevo (ed ovviamente non ci sono riuscito) ed anche fossero stati tutti di qualità eccezionale (e non è stato possibile), vi garantisco che ciò che hanno visto i miei occhi non è trasmissibile nemmeno con il più perfetto dei marchingegni digitali inventati o da inventare; nulla potrà mai riprodurre in modo fedele le mie sensazioni che, ed è palese, non saranno mai uguali alle vostre.

Vogliate prendere spunto, se volete, dal mio viaggio che non potrà mai essere il vostro.

Aggiungo, infine, che questa non è stata una vacanza ma un Viaggio-Avventura e la differenza è chiara, credo; qui non ci si riposa ma si vive intensamente (e faticosamente) il momento e solo alla fine del percorso uno può capire se ha avuto ciò che voleva, senza pensare che tutto possa andare come si vorrebbe.

Mi fermo qui, per il momento.

Al prossimo aggiornamento.

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27.07.2018 – A casa dopo circa 10.800 km, però prima un bagno al mare.

19. Norimberga – Cecina           (map)         (foto)

Vedi foto accanto? Bene aggiungi 10.000 km, perché il trip master a 10.000 riparte da zero.

26.07.2018 – Norimberga, solo tappa di trasferimento.

18. Copenaghen – Norimberga          (map)

Come ho detto ieri il viaggio è terminato a Copenaghen per cui qui a Norimberga è tappa solo per dormire.

Dei quasi 2.000 km previsti per rientrare più di metà li abbiamo fatti oggi, ossia 1070 circa, per avere domani una giornata poco più leggera (910 km circa).

La Germania ha un grande vantaggio, le autostrade oltre ad essere gratis non hanno limiti di velocità (quasi sempre) ed è per questo che abbiamo cercato di tirare più in là possibile; purtroppo il traffico vicino ad alcune città, anche per via di grandi lavori di manutenzione delle strade, ci hanno costretto a far tappa a Norimberga, che tuttavia era un sorta di obiettivo all’inizio della mattinata.

Abbiamo sperato di poter arrivare fino a Monaco Di Baviera ma avremmo dovuto andare totalmente a rischio sulla sistemazione per la notte e sulla cena, in questo caso non fattibile.

Particolare simpatico trovato per strada

Ovviamente, niente foto ma francamente poco o niente c’era che ne valesse la pena; l’autostrada si muove sinuosa in queste zone pianeggianti e non ti resta altro che correre per arrivare.

Per cui spesso il tachimetro segnava i 150 km/h (più o meno) eppure non vi nascondo che le auto in terza corsia ci hanno sverniciato più volte: ebbene i tedeschi hanno il piede pesantuccio, ma se è consentito…

Partiti alle 7.30 circa, siamo arrivati all’ostello alle 20.40 circa, per fortuna una buona sistemazione, prenotato al volo tre ore prima durante il viaggio cercando posizione e prezzo ottimali, ed è andata bene.

Quindi, prima di cena, piccola manutenzione alle catene e moto a nanna; poi a smangiucchiare qualcosa prima del meritato riposo.

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25.07.2018 – Copenaghen 2° giorno.

Secondo giorno a Copenaghen (foto) con caldo estivo italiano (30°); anomalia pesante.

Cominciamo alle 8.30 con visita allo store Ducati, o meglio all’officina, per risolvere il problema catena; 300 euro e il gioco è fatto.

Alle 10.30 siamo già in visita alla Sirenetta, simbolo della città, stracolmo di pullman pieni di turisti asiatici; ci stiamo pochissimo, giusto per una foto, poi recuperiamo le moto e ci spostiamo più vicino al centro.

Cominciamo a camminare a caso, ormai è un classico per noi, e ci troviamo vicino al palazzo del Re; adiacente c’è un magnifico parco, entriamo prima in questi grandi giardini, che sono pubblici, e poi facciamo un giro intorno al palazzo principale, beccando anche il cambio della guardia.

Poco distante, ma collegato al palazzo, c’è anche un’enorme caserma con i militari che fanno esercitazione; noi torniamo nel parco e visto il gran caldo decidiamo di riposare all’ombra di un magnifico albero.

Alle 13.30 ci muoviamo in direzione centro storico passando da altre strade; mangiamo e decidiamo di tornare sui canali, ma oggi facciamo il lato opposto, vuoi anche perché c’è ombra.

Raggiungiamo un ponte pedonale e ciclabile che scavalca il mare; sul lato opposto ci sono vari locali con sdraio, molte persone fanno il bagno, e noi ci fermiamo ad uno di questi chioschi per una birra al fresco.

Ripartiamo facendo la strada a ritroso, raggiungiamo le moto; sono le 18.00 e ci vuole mezz’ora per arrivare all’alloggio, ma prima facciamo un po’ di spesa per cenare a casa ed anche il pieno di carburante, così domani mattina saremo subito pronti per il vero rientro.

Quindi, programmiamo la sveglia alle ore 6.30 perché dovremo fare 1.000/1.100 km e, se riusciamo, venerdì saranno solo (si fa per dire) 900 km; d’altronde con oggi il viaggio turistico è finito.

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24.07.2018 – Copenaghen. Si recupera fiato e si torna a casa.

17. Oslo – Copenaghen            (map)              (foto)

Ed ecco l’unica tappa dove stiamo un giorno intero oltre l’arrivo.

Oggi partenza regolare, veloce uscita dalla città e 600 km circa di autostrada; se non fosse per la mia catena che sta cedendo sarebbe stata perfetta. Viaggio quasi da corsa che nessuno spazio ha lasciato per fotografare quei pochi paesaggi che ne valevano la pena; scontata la ripresa con cam (la mia in condizioni pietose…. speriamo in bene) del ponte Oresund, sul canale che divide Svezia e Danimarca, che si immerge nel tunnel per un totale di circa 16 km molto suggestivi.

Dopo i primi 200 km non freschi (23°), siamo arrivati a bollore (32°); ore 16.00, come programmato, davanti all’alloggio e, prima di tutto, proviamo a rifare il solito intervento di qualche giorno fa per sistemare la catena. Purtroppo non è fattibile, ormai si è troppo allungata e quindi ricerchiamo officina Ducati, che troviamo ma chiude alle 17.00, per cui ci andremo domani mattina.

Ci ricomponiamo e prepariamo e via in centro che dista 20 km circa e ci vuole circa mezz’ora in moto.

Parcheggiamo davanti al Parco Divertimenti Tivoli (manco fossimo a Roma) e via a piedi per le vie del centro storico; restiamo fino alle 22.30, scopriamo vari angoli particolari, come la zona finale del canale con tutte le case colorate ed i locali tipici, uno dopo l’altro, con i tavoli fuori in strada (pedonale ovviamente).

Al ritorno ci ritroviamo nella zona italiana con tutti i ristorantini, a base di pasta e pizza, raggruppati in una bella piazzetta e in alcuni vicoli. Abbiamo già cenato e allora passiamo e via.

Fotografo abbastanza, ma alla fine anche qui mi sembra ci sia poco da vedere; ma aspetto domani per chiudere il quadro.

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23.07.2018 – Oslo. Si cambia il rientro.

16. Stavanger – Oslo              (map)                (foto)

Giornata molto pesante all’insegna delle sventure, risolvibili.

Cominciamo la mattinata presto, per me, quando alle sei controllo l’ora e vedo una mail strana; beh, in breve, la nave albergo prenotata per Amsterdam ha preso fuoco e dobbiamo riorganizzarci.

Mentre valutiamo di rinunciare e anticipare il rientro in Italia, andiamo alle moto parcheggiate al coperto in un albergo vicino; Davide sbianca ed urla “noooo, la moto in terra!!!”. Potete immaginare le reazioni.

Purtroppo, la colpa morì fanciulla, non caviamo un ragno dal buco, perdiamo un mare di tempo e partiamo alle 9.30; su una cosa non ci sono dubbi, rientro anticipato. Cancellata Amsterdam e, di conseguenza, Lussemburgo, il rientro sarà in 2 giorni con tappa intermedia in Germania.

Umore di Davide nero, io in totale silenzio; per risparmiare 100 km scegliamo la via più corta tra le montagne. L’uscita dalla cittadina è difficoltosa, così come i primi 30 km circa; poi imbocchiamo la strada 45 e…

Alla fine ci facciamo ben 400 km circa di curve di montagna, un viaggio sfiancante, anche per il caldo assurdo (fino a 32°), e solo fermate di servizio. In alcuni punti i panorami sono decisamente belli ma non si arriva mai e quindi sempre dritto.

Arriviamo stanchi sfiniti e l’alloggio non ci aiuta; sistemazione da dimenticare.

Pronti, usciamo per andare in centro, troviamo fuori dalla struttura dei ragazzi italiani in moto che salgono verso Capo Nord e con loro parliamo a lungo; ci salutiamo e a piedi (ovviamente) in 15 minuti circa raggiungiamo la meta.

Prima cena e poi proseguiamo la passeggiata, come al solito a caso, e piano piano ci troviamo sul molo del fiordo dove troviamo una panchina particolare in legno e ci rilassiamo davanti al mare. Che bellezza questo momento!

Purtroppo dobbiamo rientrare, non ne siamo felici, pensando alla stanza, ma domani si va a Copenaghen dove sembra sarà meglio e dove ci riposiamo un giorno intero prima dello sprint finale.

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22.07.2018 – Stavanger. Ultimi fiordi.

15. Bergen – Stavanger      (map)     (foto)

Sono le 22.00 circa ed eccoci rientrati dalla visita cittadina fatta dopo cena; una leggera pioggia ci ha convinto a tornare all’alloggio ma ormai c’era ben poco da vedere.

Oggi siamo arrivati prestissimo, abbiamo fatto solo 200 km circa e preso 2 traghetti; purtroppo il check-in era alle ore 16.00 ed allora abbiamo deciso di vedere qualcosa.

Prima puntata al monumento delle spade dove, fatte varie foto, siamo rimasti a riposare un po’; a seguire in centro, dove siamo finiti nella zona porto e ci siamo presi un altro momento di relax, senza disdegnare qualche scatto qua e là.

Puntuali ci rechiamo all’alloggio, facciamo manutenzione ai mezzi e nel frattempo arrivano in moto padre e figlio di Verona con cui facciamo conoscenza; prendiamo possesso della stanza, ci incrociamo con i veronesi e scambiano a lungo informazioni ed opinioni sul viaggio.

E’ un bel piacere condividere con i nostri connazionali ed io provo anche un po’ di sana invidia per quel padre che viaggia col figlio (senza nulla togliere alla compagnia di Davide).

Ci prepariamo ed usciamo per solita visita al centro storico e cena; il tempo è nuvolo e grigio, non c’è vento, la temperatura è gradevole, con un maglioncino, ma così è stata tutto il giorno.

Siamo stati sfortunati, ieri c’era uno street-food con tanta vita per strada ed oggi il solito via vai ravvivato da qualche turista; vediamo buona parte del centro storico, tipico con casette in legno colorate, mentre cerchiamo dove mangiare. Trovato il luogo, ci tratteniamo a lungo parlando tra di noi.

Usciamo da lì verso le 21.00, una pioggia finissima ci accompagna nella passeggiata che facciamo nei vicoletti della parte vecchia della città, scatto foto a caso, così come mi viene, e poi decidiamo di rientrare visto i maglioni che cominciano ad assorbire l’acqua.

Non dimentico di raccontarvi il viaggio, ma in realtà non è stato poi così coinvolgente, anzi la parte centrale, la più lunga, offriva veramente poco e quindi via spediti verso le mete; la parte iniziale fino al primo traghetto e quella finale dopo il secondo traghetto sono state belle, i fiordi, come sempre, hanno fatto la differenza; anche oggi molti tunnel di cui tre di lunghezza e profondità non indifferente (uno era circa 8 km per 260 metri di profondità), e qualche ponte suggestivo con panorami notevoli ma non fotografabili poiché era impossibile fermarsi.

Con oggi si chiude la lunga maratona sui fiordi e domani iniziano le grandi città nello strano percorso di ritorno a casa.

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21.07.2018- Bergen. Si comincia con Eiksundtunnelen

14. Alesund – Bergen               (map)              (foto)

Qualche problema in mattinata anche oggi, ma nulla che abbia impedito il programma di viaggio; magari in condizioni ottimali si poteva spendere un po’ di tempo per qualche scorcio di panorama in più ma alla fine devi fare i conti con i tempi stretti e a volte gli imprevisti.

Raggiungiamo in poco più di mezz’ora il punto di attracco del primo traghetto che in circa 20 minuti ci porta ad Hareid dove la 61 continua in direzione di Eiksund; siamo veloci e in mezz’ora ci troviamo davanti il nostro primo obiettivo odierno, il tunnel di Eiksund, una delle più imponente opere cantieristiche norvegesi. La particolarità di questo ponte sottomarino, non è la lunghezza, fra l’altro di tutto rispetto (7,8 km circa), ma la sua profondità, 287 metri sotto il livello del mare; ovviamente prima del ponticello che ci introduce al tunnel c’è il cartello che immortaliamo per poi attivare le cam a bordo e via per tutto il tragitto.

Tengo a precisare che la strada percorsa in precedenza non è rimasta esclusa alla nostra vista ma, purtroppo, è poco documentata.

Riemersi dalla profondità del mare corriamo verso il successivo traghetto, a Lavik, scorrendo continui paesaggi mozzafiato; ma ormai è una costante di tutto il percorso lungo i fiordi che si concluderà domani a Stavanger.

Da segnalare oggi che abbiamo attraversato moltissimi tunnel e anche di chilometraggio importante (fra i 2 e i 4 km).

Per quanto mi riguarda, qualche parola in più oggi va spesa per Innvikfjorden, che costeggiamo, in corsia interna a strapiombo, da Faleide a Ulvik; stupendo in tutti i punti, avrei voluto fare 1000 foto perché in ogni punto mi ha colto dentro. Non so spiegare il perché ma così è stato.

Anche nel prosieguo abbiamo trovato altri punti panoramici su laghi e fiordi, anch’essi da immortalare, ma non mi hanno dato la stessa sensazione.

Giunti a Lavik ci imbarchiamo e anche qui con 20 minuti circa di navigazione siamo pronti per riprendere il via verso Bergen, destinazione finale odierna.

Siamo veloci e vogliamo arrivare puntuali al nostro alloggio; ci fermiamo solo per un rifornimento veloce, per poi correre diretti alla meta.

Anche qui è un continuo scorrere di paesaggi e viste di tutto rispetto, soprattutto quando giungiamo sull’ennesimo fiordo che ci accompagna quasi fino a destinazione.

Attraversiamo il ponte Norshordlandsbrua che taglia il grande fiordo che ci ci conduce agli ultimi 25 km (circa) per giungere a Bergen, che raggiungiamo leggermente in ritardo causa il traffico elevato.

Siamo velocissimi a prepararci e poco dopo le 18.00 siamo già diretti a piedi nel centro.

Bergen è davvero carina, soprattutto nella parte storica dove ci imbattiamo nel mercato del pesce; ne rimaniamo affascinati e siccome sono attrezzati anche con cucina e tavoli per fare ristorazione… beh, la cena è fatta.

Riprendiamo a girovagare senza meta precisa per il centro e poi, complice anche una pioggerella, rientriamo a casa con l’intento di uscire prima di mezzanotte; d’altronde oggi è sabato.

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20.07.2018 – Alesund: ma prima l’Atlantic Road ed il suo famoso ponte.

13. Trondheim – Alesund              (map)           (foto)

20.07.2018 – Alesund

Sono le 8.30 e siamo già in viaggio; abbiamo non poche difficoltà per uscire dalla città a causa di un enorme quantità di lavori alla viabilità locale che mettono in crisi il navigatore e di conseguenza il sottoscritto. Ovviamente attimi di tensione.

Trovata la via d’uscita, si vola, nel silenzio radio, costeggiando fiordi e monti e anche in questa occasione possiamo godere della bellezza dei paesaggi, senza però riuscire ad immortalarli; difficile trovare uno spazio valido per fermarsi, impossibile tornare indietro dopo aver superato un punto panoramico ottimale.

Giungiamo così ad Halsa dove subito c’è il traghetto pronto e ci imbarchiamo immediatamente. Con soli 15 minuti di navigazione, siamo di nuovo a terra e alla prima area di servizio facciamo rifornimento e colazione (fragole dolcissime e banane). La giornata non è fredda ma siamo ben vestiti e non rischiamo di patire eccessivo caldo, insomma stiamo bene.

Riprendiamo la strada, fra alti e bassi delle colline e delle montagne vediamo il susseguirsi di questi “laghi di mare” che amplificano la bellezza di ciò che ci circonda; ad un bivio puntiamo verso Kristiansund, dove inizia l’Atlantic Ocean Road, e nel percorso attraversiamo un lungo tunnel (non è una novità in Norvegia e non è la prima volta né sarà l’ultima) che ci immette in una strada montana in mezzo alla foresta.

Arriviamo a destino, attraversiamo la cittadina ed imbocchiamo la 64 con subito un tunnel sottomarino di circa 6 km; all’uscita, dopo poco, troviamo un casello (sorpresa, 7 euro circa per passare dalla strada sull’oceano) e qualche km dopo ci fermiamo, in apposito punto panoramico, per fare alcune foto.

Lo stop, bello e voluto, si prolunga con un fuori programma decisamente inaspettato e “fuoriluogo”: la faccio breve, in qualche modo, il problema tecnico al cambio della mia moto si risolve nuovamente e magicamente, costandoci solo 40 minuti di tempo ed un grande spavento.

Ripartiamo e puntiamo dritti verso il primo obiettivo di oggi, lo Storseisundet, e vi giungiamo attraversando vari isolotti immersi nell’Oceano Atlantico.

La giornata è quasi soleggiata, la temperatura è mite, il mare è una tavola, non si può nemmeno immaginare sia l’oceano, e vorrei tuffarmi in quelle acque azzurre; non c’è tempo e in men che non si dica vediamo ergersi il famoso ponte.

Ci fermiamo, come tutti del resto, al punto panoramico costruito ad hoc per fotografarlo in tutta la sua paurosa bellezza e subito dopo lo affrontiamo, ma senza difficoltà alcuna, ovviamente.

Proseguiamo ed è un bel viaggiare, almeno per me, tant’é che il resto del viaggio è praticamente pura formalità; non che non siano belli da vedere i paesaggi che passiamo, ma ormai i miei occhi sono pieni di ciò che volevo vedere e che per 40 tremendi minuti ho creduto di perdere.

Nemmeno il traghetto che da Molde porta a Vestnes ha riacceso l’interesse, anzi il resto del viaggio, pur essendo bello come la prima parte, e quasi scivolato via anonimamente.

Come al solito giunti a destino, svolgiamo i soliti preparativi prima della cena, anzi stavolta funzione in più, il bucato, e poi via in centro per mangiare e visitare; c’è scappata anche una birrettina locale in un pub particolare e poi rientro, fra l’altro è fresco e non siamo ben attrezzati.

Sono le 22.30 e, mentre Davide si mette a dormire, io sono qui per me e, se volete, anche per voi.

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19.07.2018 – Trondheim. Oggi siamo in linea con il meteo.

12. Mo i Rana – Trondheim          (map)           (foto)

Partiamo alle 9.00, in ritardo rispetto alle mattine precedenti, causa pioggia; non è forte ma rallenta non poco la vestizione cui si aggiunge qualche “disagio” al povero Davide, con conseguente arrabbiatura e nervi tesi.

Riusciamo a metterci in viaggio, ovviamente sotto la pioggia che ci accompagnerà per ben 200 km, ossia fino al successivo rifornimento; non siamo riusciti a documentare niente o quasi, vuoi per il maltempo, vuoi per un certo malumore conseguente. I panorami son belli, anche se meno luminosi, come altri già visti; d’altronde stiamo ripercorrendo a ritroso latitudini già passate nei primi giorni di viaggio. Non piove, ma proseguiamo vestiti da pioggia per altri 100km, poi diventa d’obbligo una fermata per alleggerire l’abbigliamento; ormai è scemata la voglia di documentare il viaggio e corriamo veloci verso la città di arrivo, almeno fino all’ultimo rifornimento. Qui ci rilassiamo a lungo fermandoci a chiacchiera con un motociclista italiano che viaggia in solitaria; ci salutiamo e riprendiamo la via, mancano 120 km ed arriveremo molto prima della disponibilità dell’alloggio, o almeno così crediamo. Purtroppo, gli ultimi 80 km si rivelano faticosi, con molto traffico che ci rallenta non poco; per fortuna il tempo è stabile, la temperatura buona (16°) e alla fine arriviamo con ampio margine, tant’è che anticipiamo la visita della città. Andiamo subito in centro, parcheggiamo le moto e con gli indumenti da viaggio e casco in braccio girovaghiamo per il centro, scattando foto a quelle che sono considerate le maggiori cose da vedere del luogo; approssimatosi l’orario per prendere la nostra stanza, ritorniamo alle moto e ci rechiamo all’indirizzo della casa che ci accoglierà. Molto velocemente ci prepariamo e torniamo in centro per la cena, dopodiché, veloce passeggiata e rientro per la nanna (in teoria); d’altronde è freschino e siamo in moto vestiti leggeri ed inoltre non c’è più niente da vedere visto l’orario (22.00 circa).

Ovviamente a letto non si va prima di mezzanotte, giusto in tempo per verificare che qui l’oscurità si percepisce.

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18.07.2018 – Mo i Rana: condizionata da meteo avverso.

11. Narvik – Mo i Rana              (map)                 (foto)

Estate abbiamo lasciato ieri sera ed estate ritroviamo appena alzati; e che estate.

Puntiamo subito verso la destinazione, con una particolarità: oggi primo traghetto. Inderogabile del resto, perché grazie a questo passaggio sul fiordo risparmiamo ben 450 km circa (con traghetto 430 km circa, senza 880 circa).

Iniziamo con solito panorama, strada che costeggia il fiordo, vegetazione ormai conosciuta; unica differenza già alle 9.00 eravamo a 26°, ma c’è stato di meglio.

Fatto il passaggio con il ferry-boat, sostiamo alla prima area di servizio e poi via, su e giù, piega destra e piega sinistra, con l’occhio rapito da scenari che cambieranno spesso con passaggi lungo fiordo e ascese in mezzo a montagne e foreste. Particolarità, in alto si boccheggia più che vicino all’acqua.

Raggiungiamo così la cittadina di Fauske dove facciamo l’ultimo rifornimento che ci basterà per raggiungere la destinazione; sono le 13.00 circa, fa un caldo notevole, siamo ancora sopra il Circolo Polare Artico, ma il peggio ha da venire.

Ripartiamo per Mo i Rana e, dopo il solito paesaggio, iniziamo a salire passando ad una vegetazione montana; gli specchi d’acqua ora sono laghi e non mare e la temperatura lievita, battiamo addirittura i 34°.

Abbiamo attraversato bei ponti, soluzione frequente qui per collegare isolotti e sponde delle terre dei fiordi, ed ora troviamo varie gallerie anche di lunghezza interessante (4 km circa) dove troviamo refrigerio, anzi fa freddo quasi, poiché fra fuori e dentro l’escursione è anche di 17°.

Ma non finisce, qui; continuiamo a salire fino a trovare una strada in pianura, ma in realtà è un altipiano.

All’inizio siamo di nuovo a 34° poi, dopo un laghetto che quasi ci tenta, la temperatura comincia a scendere ma solo di poco; gli spazi si amplificano e la lingua di asfalto corre in questa landa quasi desertica perdendosi nell’orizzonte.

C’è anche un forte vento che non solo non rinfresca ma da anche fastidio alla guida (come se non avessi già abbastanza problemi per via della catena che ormai rischia di saltar fuori dalla sede).

Lo spettacolo è particolare e ci fermiamo per rilassarci 5 minuti e per fare alcune foto; mancano meno di 100 km e quindi ultimo attimo di relax prima dello sprint finale.

Ripartiamo, dopo una decina di chilometri vediamo il centro attrezzato del Circolo Polare Artico, ma siamo lanciati, siamo strabolliti e vogliamo arrivare anche per trovare un’officina per essere agevolati nella manutenzione della mia moto.

Gli ultimi 50 km sono pesanti, ci sono lavori in corso per oltre 20 km e, per lo meno a me, sembra di non arrivare mai, anche perché ora sono davvero infastidito dalle difficoltà nella guida dovuta al mio problemino tecnico.

Giunti a destino, prima cerchiamo di trovare un meccanico per darci una mano poi, viste le difficoltà, provvediamo per conto nostro e con un po’ di tenacia riusciamo; domani avremo conferma del lavoro fatto.

Mentre facciamo l’intervento, il tempo cambia repentinamente e optiamo per fare spesa al supermercato; stasera cena a casa e niente uscita, minaccia pioggia e pioggia è stata.

Comunque non abbiamo perso molto, anche qui c’è poco da vedere e fare in città.

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17.07.2018 – Narvik: “caldo estivo italiano”

10. A i Lofoten – Narvik            (map)            (foto)

Sono le 17.00 e mentre Davide fa la sua pennichella, butto giù i primi appunti. Nulla di fatto rimando a più tardi. Devo risolvere problemi di telefonia varia, abbiamo 4 telefoni con 4 operatori diversi e solo uno è operativo con internet; ora urge soluzione.

A dopo.

Ore 22.00, luce piena come alle 18.00 in Italia. Siamo fuori ad un tavolo del bar (chiuso) del nostro alloggio, Davide chatta con amici e familiari ed io faccio il report odierno.

Poco da raccontare in realtà, il percorso e quasi tutto quelle fatto ieri fino al bivio per Narvik; i 320 km spettacolari oggi sono illuminati dal sole forte del mattino con temperature che non fanno rimpiangere l’estate italiana.

Purtroppo alla partenza non voglio rischiare e mi trovo a sopportare un caldo soffocante nella parte finale di questo tragitto; bollito, mi fermo appena imboccata il tratto finale di 40 km circa che mancano al destino, e alleggerisco di brutto il mio abbigliamento, evitando così di arrivare squagliato.

Tornando al viaggio, la partenza è in anticipo, ormai ci siamo tarati su sveglia e preparativi, ma viene rallentata dalla ricerca di un distributore che troviamo con un po’ di difficoltà. Poi via, con obiettivo, almeno mio, di fare varie fermate per foto in alcuni posti specifici che ieri mi avevano colpito ma che avevamo saltato per vari motivi.

Non è andata proprio come volevo, la catena della mia moto ha bisogno di manutenzione e questo preoccupa più Davide del sottoscritto, almeno fino a stamani.

Oggi prime tensioni nel gruppo; ci sta, ma comunque tutto in perfetto controllo.

Quando fai un viaggio così lungo possono esserci imprevisti o situazioni sottovalutate, ma anche affrontarle fa parte del bello e/o del brutto di un viaggio.

Ovviamente arrivati tutto è tornato alla normalità. Abbiamo cenato presto per poi passeggiare per la città; poche foto, poco da vedere, nulla a che fare col posto di ieri. Va bene lo stesso, siamo qui sereni e tranquilli aspettando Morfeo che stasera, nonostante la stanchezza, non vuole raggiungerci.

Ma in fondo sono solo le 22.30 e siamo fuori a mezze maniche a goderci … il nulla.

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16.07.2018 – A i Lofoten: qui finisce la E10

09. Tromso – A i Lofoten            (map)            (foto)

Anche stamani in anticipo, partiamo per quella che sembra sulla carta una tappa più semplice perché più breve (100 km in meno di ieri); niente di più sbagliato.

Siamo in moto alle 8.15, usciamo da Tromso e ripercorriamo la E8, in senso opposto; il tempo non è bello ma tiene e poi voglio fidarmi del meteo che preannuncia sereno all’arrivo a destinazione: niente attrezzatura antipioggia.

Di tanto in tanto schizzetta e per questo motivo, come ieri, le fermate per foto vengono centellinate. Il panorama è bello, ma già ieri ne abbiamo goduto.

Dopo il primo stop in area di servizio, la strada riprende a correre lungo il fianco del monte, costeggiando il mare del fiordo per un buon tratto, poi si insinua nell’interno attraversando pianure e montagne, ma non manca la presenza di specchi d’acqua, sempre offrendo belle immagini da cartolina. Devo ammettere che a me piace molto di più il paesaggio con la presenza del mare che ritroveremo nella lunga parte finale della nostra tappa.

Intanto la strada ci fa scorrere veloci e i primi 2/5 circa del viaggio odierno passano velocemente.

Le cose si complicano quanto entriamo nella E10 per raggiungere il nostro traguardo odierno. Mancano circa 320 km e sono tutti veramente faticosi seppur meravigliosi.

Vorrei immortalare tutto, ma è impossibile causa la variabilità meteo e i tempi che si allungano, e rimango insoddisfatto di non potermi fermare; ma non saremmo mai arrivati perché quasi ovunque c’era una cartolina da stampare. Quindi ci godiamo la vista del paesaggio, che rimarrà impressa nelle nostre menti e nostri cuori; oltre al panorama, la strada ci permette di sfruttare al massimo la tenuta delle nostre gomme con una guida brillante e impegnativa che alla fine si farà sentire; non è stata una passeggiata.

L’ultimo rifornimento si fa a circa 230 km dall’arrivo, siamo già stanchi e vorremmo che volassero più veloci dei precedenti; detto fatto, ecco il contrario. La strada continua a seguire fedele i contorni dei vari fiordi e a viste mozzafiato si contrappongono un fondo spesso umido o bagnato e carreggiate più strette; la guida diventa impegnativa anche se più piacevole, ma tutto ciò abbassa la media e i tempi si allungano. Gli ultimi 100 chilometri diventano più piacevoli solo per il comparire del sole, torna il buon umore e ci permettiamo qualche scatto in più.

Durante tutto il percorso abbiamo attraversato ponti particolari, gallerie subacquee e di montagna, insomma, non è mancato niente .

E tutto si conclude ad “A”, già il nostro paese di arrivo così si chiama e qui finisce anche la strada; più avanti solo l’oceano dove i pescatori del nostro villaggio pescano del magnifico pesce.

A cena ce ne tocca un piccolo assaggio; infatti appena arrivati al nostro ostello, una casetta tipica sul porticciolo, ci prepariamo veloci e andiamo a mangiare. La fame è molta e quindi si va presto, mangiamo all’aperto, in terrazza, godendoci anche il sole caldo della sera fino a quando non si nasconde dietro la montagna.

Ed è tutto qui ma ne vale la pena per la stupenda sensazione di pace che trasmette.

E’ praticamente mezzanotte, è giorno, ma dobbiamo andare a dormire, anzi Davide è già a nanna da un po’.

Buonanotte.

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15.07.2018 – Tromso. Molto bello il viaggio.

08. Capo Nord – Tromso           (map)              (foto)

Riprendo da dove ho lasciato ieri sera.

Capo Nord non ci ha premiato; a mezzanotte e mezza circa, visto che la nebbia non accennava nemmeno ad un microscopico diradamento, abbiamo deciso di andare a dormire e non siamo stati gli unici (il centro si è completamente svuotato).

Ovviamente, a mezzanotte, mentre un gruppo ucraino ha festeggiato la mezzanotte come fosse capodanno brindando a vodka, noi abbiamo fatto la foto di rito, incontrato e parlato con alcuni turisti italiani e poi siamo andati a scaldarci nella struttura pluriservizi costruita sulla rupe, prima di tornare al camping.

Sono un pochino deluso ma, nel ripercorrere i 13 km che ci portano al camping, riesamino il viaggio fino ad oggi e penso di poter dormire sereno: possiamo comunque essere soddisfatti. Arrivati al nostro bungalow ci guardiamo stanchi e contenti e pensiamo insieme: cavolo è l’una ed è ancora giorno. E così rimane fino a che non ci alziamo, sia come luce che come nebbia e umidità.

Ore 7.15 siamo in piedi con anticipo sulla sveglia programmata, lesti completiamo i preparativi e alle 8 siamo già pronti e partiamo recuperando un’ora. Buono? Sbagliato.

Andiamo vivaci fino al tunnel sottomarino, è fresco, nuvolo e umido, ma siamo ben vestiti.

Si esce dal tunnel, piove; smetterà pensiamo e tiriamo di lungo ma il cielo non sembra darci ragione e, per non diventare completamente zuppi, ci fermiamo e ci dotiamo di tutta l’attrezzatura antipioggia. Siamo abbastanza veloci pur essendo la prima volta che usiamo tali indumenti, che vengono spacchettati per l’occasione.

Si riparte, ma è un martirio; la media di percorrenza si riduce notevolmente e comunque non siamo a nostro agio. Siamo gonfi come l’omino gommato, impacciati nei movimenti ed in tensione per il fondo stradale bagnato in una strada piena di curve. Per fortuna tale situazione non dura molto, in poco tempo, praticamente la pioggia cessa e siamo ancora più innervositi per aver perso tempo per niente. Meglio così, però, perché possiamo accelerare. Al primo stop, complice anche un timidissimo accenno di sole, ci spogliamo in fretta del vestiario antipioggia decidendo di proseguire a rischio fino ad eventuale estrema necessità. Nel frattempo un biker locale si avvicina, ci chiede del nostro viaggio e si complimenta con noi, subito dopo è una famiglia italiana a chiederci info e ci raccontiamo a lungo, troppo a lungo, ma fa piacere condividere esperienze con altri.

Salutiamo e riprendiamo il nostro andare, il tempo è nuvoloso ma ci permette di viaggiare spediti; anche la strada migliora, il paesaggio sarebbe desertico se non fosse per il verde della vegetazione di pianura. Siamo contenti, recuperiamo qualcosa ma la variabilità non manca e la pioggia ci riprende di nuovo; non importa, andiamo avanti stoici, smetterà presto. E così è.

Siamo ovviamente infreddoliti ma ben presto il vento ci asciuga; cambia il paesaggio che diventa più bello costeggiando il fiordo su cui si trova la cittadina di Alta che ci ricorda di essere a metà strada. Da lì in poi i panorami sono mozzafiato fra i fiordi enormi che si insinuano tra i monti che hanno ancora qualche spruzzo di neve qua è la; la strada scorre veloce, anche in montagna, ed è bellissimo guidare nelle curve che si sviluppano nel paesaggio. Ci divertiamo molto ma stando attenti al cielo, che di tanto in tanto ci vuole intimidire con piogge non durature.

Tiriamo di lungo, si preannuncia un arrivo anticipato e questo ci fa sentir meno la fatica; d’altronde anche oggi sono oltre 600 km.

Arriviamo alla E8 che ci conduce alla meta; anche qui sono altri 70 km di strada fra mare e monti, il tempo è peggiorato ma non piove, ormai non sentiamo più nulla e cosi arriviamo a Tromso dove spicca il Bruvegen, il grande ponte che collega le due sponde su cui sorge la città; lo attraversiamo non solo perché lo vogliamo fare, ma anche perché dobbiamo farlo per giungere a destinazione.

Arrivati, in anticipo di 30 minuti, ci sistemiamo e prepariamo per la cena, che facciamo in un pub locale, per poi girare, ovviamente a piedi, la cittadina; pioviggina, è molto fresco, e, purtroppo, c’è poco da vedere; tra l’altro oggi è domenica ed è praticamente quasi tutto chiuso.

Infreddoliti decidiamo di rientrare ed eccomi qui. Davide dorme ed io vi saluto.

A domani.

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14.07.2018 – CAPO NORD: obiettivo primario raggiunto.

07. Inari – CAPO NORD          (map)             (foto)

Vi ricordate tutte quelle belle foto sulle temperature di ieri? Bene, cancellatele dalla vostra mente.

E’ vero che già a Tallin la sera mi sono messo maglione e giacchettino, per via dell’escursione termica fra giorno e notte dovuta ad un ventarello molto fresco; ieri sera la situazione era similare e soprattutto dopo l’ultima foto di mezzanotte il rientro a casa mi ha fatto presupporre un riallineamento meteo locale.

L’uso della loro copertina imbottita per dormire è stato piacevolmente utile e anche questo la dice lunga sul cambio di temperature.

Mi sveglio con ampio anticipo, verifico di persona la temperatura ed il tempo ed approfitto per accelerare le operazioni di partenza considerato che devo rimettere strato antipioggia e antivento al mio completo da moto.

Anche Davide si alza prima e quindi siamo puntualissimi alla partenza: ore 9.00 ora locale.

Riprendiamo la E75, il tempo è nuvolo, a tratti troviamo strada bagnata, ma niente pioggia; dopo circa 30 km prendiamo la E92 che ci porterà in Norvegia. Siamo su di morale, mancano 350 km circa all’obiettivo principale di questo viaggio e la strada sembra più bella; fino al confine norvegese è quasi tutta un lungo rettilineo saliscendi, in alcuni tratti lo stomaco va su e giù come sulle montagne russe (ma non da noia, anzi). Il tempo tende ad un leggero miglioramento e i chilometri scorrono veloci pur senza esagerare con l’acceleratore.

Entriamo in Norvegia quasi senza accorgercene, cambia subito il paesaggio, costeggiamo un grande fiume e la strada diventa ancora più divertente con un po’ di curve che ci permettono di usare anche la spalla delle gomme, finora quasi sempre spiattellate.

Raggiungiamo la cittadina di Karasjok ed imbocchiamo la mitica E69 che ci porterà dritti (si fa per dire) alla meta.

Il sole cerca di far capolino a tratti, ma prevalgono nuvole e umido; arriviamo alla tappa per il rifornimento, la cittadina di Lakselv che si trova sulle rive di una lingua di mare che viene dall’oceano. Non me ne rendo conto subito ma di fronte a noi c’è un muro, una parete di roccia enorme ricoperta da nubi; non capiamo bene ma ripartiti la raggiungiamo in un attimo e da lì ci scorta per un lungo tratto contrapponendosi all’insenatura di mare in secca (credo sia per la bassa marea). Proseguendo, la strada diventa sempre più bella e piacevole, il paesaggio si evolve continuamente pur non mutando nella sostanza, ossia montagne a sinistra e mare a destra; e noi viaggiamo soddisfatti e incantati da quanto vediamo. Ci fermiamo in più di un’occasione per fare foto e riprese, ma qui andrebbe immortalato tutto il percorso e non possiamo farlo; inoltre, pur non essendo tardi (abbiamo recuperato un’ora con il cambio d’orario – in Norvegia è come in Italia) dobbiamo pure arrivare, prima a Capo Nord e poi al nostro camping. In tutto il percorso sfrutto la cam a bordo per fare varie riprese ma voglio salvaguardare la batteria per filmare l’ingresso trionfale alla destinazione. Tuttavia non posso esimermi da riprendere il passaggio nel Nordkapptunnelen (galleria sottomarina di oltre 7 km) e da lì il paesaggio continua ancora a migliorare, la strada diventa sempre più collinare, si sale, si curva e si godono sempre più le viste mare ed i laghetti circostanti. Arriviamo al bivio per salire su fino alla rupe del Mappamondo e scopriamo con piacere che subito lì vicino c’è il nostro camping; bene dopo sappiamo dove andare. Percorriamo gli ultimi 13 km dell’unica strada che ci porta all’arrivo più importante del viaggio e la cam a bordo “sviene” (rottura del supporto); poco male ho il ricambio e dopo al nostro alloggio provvederò alla sostituzione. Inoltre il dispiacere è attenuato perché Davide ha la sua cam operativa; all’arrivo la nebbia non offre una gran visuale sono le 15.00 circa e facciamo il biglietto; parcheggiamo le moto, ora non è più possibile arrivare vicino al mappamondo, e ci dirigiamo prima al centro, anche per riscaldarci un po’ (se non si fosse capito faccio notare che ora la temperatura è nel range stagionale del periodo; tradotto è fresco assai), poi andiamo  all’esterno, prima al monumento in pietra con la freccia che indica la direzione Nord, per il nostro selfie, poi verso i bordi recintati della rupe per fotografare il mare, ma senza molta soddisfazione vista la nebbia che avvolge ogni cosa, a seguire verso il mappamondo dove facciamo le foto di rito e incrociamo una simpatica coppia di motociclisti di Verona con i quali ci scambiano info sui nostri viaggi per poi salutarci e proseguire le nostre visite. Il tempo non migliora, rientriamo nel centro, facciamo shopping e visitiamo tutto ciò che c’è da vedere; arriva l’ora di andare al camping per prepararsi per la cena e poi per il ritorno a mezzanotte; sono sereno e soddisfatto di questa giornata per me memorabile e sono convinto che stasera, quando torneremo, vedremo il sole all’orizzonte.

Più tardi o, più probabilmente domani, vi dirò com’è andata.

Ooops, dimenticavo: in molte parti del tragitto abbiamo avuto il piacere di vedere gruppi di renne a bordo strada, anche vicino al mare; addirittura una volta ho dovuto quasi fermarmi per far passare un giovanissimo esemplare che ha attraversato la strada.

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06. Rovaniemi – Inari           (map)             (foto)

Puntualissimi, anzi in anticipo, ad iniziare la giornata, abbiamo dedicato qualche minuto ad un signore del posto, anche lui motociclista, scambiando due opinioni sui viaggi in moto; ci ha segnalato di fare attenzione nel nostro percorso perché delle renne passano dalla strada creando il rischio di incidente e, quindi, rispetteremo i limiti prestando maggiore attenzione ai margini della strada. Davide si augura di vederle e allora speriamo che così sia.

In linea con il programma oggi, prima di giungere alla destinazione, abbiamo fatto tappa al Santa Claus Village/circolo polare artico; destinazione non adatta all’estate, soprattutto se fai la foto davanti la linea del circolo polare artico e il totem della temperatura segna +23° alle 9.30 di mattina.

Mi aspettavo qualcosa di più, ma non ho dubbi che per i bambini, d’inverno ed in particolare nel periodo natalizio, sia molto suggestivo.

Noi abbiamo apprezzato il contatto diretto con le renne, visto che c’era un piccolo parco chiuso con alcuni esemplari. Parlando con l’addetta siamo venuti a conoscenza che il caldo anomalo di quest’anno porta le renne a vagare per le strade e paesi per sfuggire dagli insetti (più specificatamente zanzare) perché il caldo dell’asfalto che risale ne riduce la presenza.

Ci rimettiamo in moto alle 11.00 con l’intenzione di avere massima attenzione visto il doppio alert ricevuto.

Il tempo, come ieri, tende a migliorare, il sole esce sempre più convinto e noi procediamo sulla solita lingua di asfalto che taglia foreste e pianure; troviamo uno stop per lavori al manto stradale che ci tiene fermi per vari minuti ma, alla ripartenza, dopo pochi km troviamo una piacevole sorpresa… una renna che attraversa la strada. Peccato, non siamo pronti e non riusciamo a fotografarla e poco dopo succede di nuovo.

Un pizzico di delusione ci accompagna nel prosieguo e quando troviamo la strada che lambisce un bellissimo lago, panorama da foto, ancora una volta non siamo pronti; ma il cattivo deve ancora venire.

Infatti,15 km dopo, arriva il momento della ricerca del distributore ed il navigatore segnala che praticamente bisogna tornare indietro; 90 km il primo utile andando avanti, 25 km tornando indietro, con 70 km di autonomia residua la scelta è obbligata: si torna indietro. Ed ora girano…

Da qui però è un graduale migliorare, Davide ha potuto fare le riprese del laghetto da bordo strada, anzi un paio di volte ci siamo fermati anche in altri punti più avanti per fare delle foto; il massimo è arrivato ancora dopo, all’ingresso del paese di Vuotso, dove un bel gruppetto di renne vagavano in mezzo alla strada. Ovvio che siamo stati prontissimi, ci siamo fermati e foto e video non sono mancati.

Tornato il buon umore (Davide era felice come un bambino tant’é che lo sentivo dall’interfono che fischiava gioioso non so che motivetto), il resto del tragitto è stato un puro godimento, con la strada che è diventata sempre più piacevole con saliscendi e ampi curvoni, per chiudere poi affiancata al lago di Inari, nostra meta del giorno.

Il paese è davvero piccolo, ha poco da offrire se non la bellezza e la maestosità del suo lago; ma per noi va bene così, perché siamo ad appena 400 km dal punto focale del nostro viaggio: CAPO NORD.

Sono circa le 22.00 o.l., abbiamo già cenato da un po’, il sole non accenna a tramontare e allora ora usciamo e ci godiamo, intanto qui, il lungo tramonto di mezzanotte… forse la palla infuocata non ci sarà, ma luce non mancherà di sicuro; già ieri, ooops, stamani a Rovaniemi sono andato a dormire alle 1.30 ed era giorno, così come quando mi sono svegliato la prima volta alle 5.30.

Anche Davide, che di solito dorme come un ghiro, ha dubbi per stanotte; magari è anche l’eccitazione per il viaggio di domani.

Va bon, poi vi racconterò.

Buonanotte almeno a voi.

00.45 o.l. – ultimo salutino prima di andare a nanna, vedi le ultime tre foto (anticipo di domani).

Buonanotte Italia.

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12.07.2018 – Rovaniemi.

05. Helsinki – Rovaniemi          (map)             (foto)

Buonasera, anzi, buonanotte a tutti.

Sono le 23.30 e siamo rientrati da circa mezz’ora; il sole stava tramontando ed ancora ora c’è luce. Prima di andare a dormire vi aggiorno con l’esperienza odierna.

Partenza in ritardo, ore 8.30, causa un’incomprensione sul settaggio della sveglia del cellulare; arrivo di conseguenza, ore 18.15.

Sul viaggio poco da dire, oltre 800 km attraversando la zona dei laghi per entrare nella Lapponia; una lunga linea asfaltata che attraversa queste terre passando fra foreste e pianure con i colori di una primavera avanzata nostrale. Bel paesaggio, ma dopo un paio d’ore diventa monotono e ci si risveglia solo grazie all’azzurro dei laghi e fiumi che costeggiano il percorso.

Le prime due ore scorrono veloci in autostrada, sembra di star bene ma sento fresco, non c’è il sole e ancora si sente bene l’umidità. Dopo il primo stop, nel quale provvedo a coprirmi di più nella parte superiore, gradualmente il meteo migliora e le temperature tornano anomale per i luoghi in cui passiamo. Ora il cielo è sereno ed il sole si fa sentire tanto che alla fermata successiva mi alleggerisco di nuovo; 27° si sentono anche viaggiando veloci.

L’area di servizio è fronte lago e ci soffermiamo un po’ di più per godersi questo panorama.

Il resto del viaggio come ho già detto, piacevole ma monotono, e non vediamo l’ora di arrivare per farsi una bella doccia.

E così è stato all’arrivo.

Usciti per andare a cena, prima abbiamo fatto una passeggiata; il centro è vicino alla nostra gradevole location (appartamentino perfetto) ed è molto piccolo quindi lo abbiamo fatto tutto velocemente andando prima sul fiume, bel panorama che abbiamo rivisto anche dopo cena (anche perché non c’è molto da vedere). Alle 22.30 o.l., sulla riva opposta, gli ospiti di un campeggio facevano ancora il bagno; lo credo bene se il sole ancora era buono e la temperatura era di ben 25°.

Nei localini del centro c’è ancora gente che passa la serata bevendo qualcosa ma noi decidiamo di rientrare per andare a dormire perché domani prima di raggiungere la prossima tappa, si passa a salutare Babbo Natale e quindi sveglia ore 7.30.

P.s.: ovviamente la luce ci condiziona e alle 00.45 siamo ancora svegli….

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11.07.2018 – Helsinki

04. Tallin – Helsinki              (map)       (foto)

Stamani, sveglia impostata per le 8.30 o.l., ovviamente ero sveglio già un’ora prima, ma non volevo disturbare Davide che dormiva profondamente.

Alzati puntuali, abbiamo fatto velocemente tutti i preparativi per partire e nell’attesa dell’orario per il chek-in al porto, ci siamo concessi un giretto a piedi nella città vecchia sia per acquisto di qualche classico souvenir che per la colazione, fatta poi in un bar pasticceria molto carino e appetitoso.

Mi sono rilassato un po’ troppo e quindi obbligo di accelerare il recupero delle moto per andare all’imbarco; tutto molto puntuale.

Viaggio in nave piacevole, 2 ore e 15 volate; allo sbarco ad Helsinki abbiamo avuto qualche piccolissimo problema per raggiungere l’albergo causa importanti lavori di manutenzione che ci hanno deviato e allungato la strada. Poca roba quando hai i tempi larghi.

Oggi le moto hanno faticato nulla e a breve usciremo a piedi lasciandole riposare ancora ## anche noi 😉 ##; sono le 16.30 o.l., ci siamo sistemati e adesso (appena Davide si sveglia dalla pennichella 🙂 ) faremo doccia per poi goderci un briciolino di città. Semmai vi aggiorno dopo.

22.30  – Siamo rientrati adesso dopo una lunga passeggiata  fino al mare attraversando il centro pieno di vita; nelle grandi vie i moderni palazzi, pieni di centri commerciali, accerchiano gli edifici storici che si trovano man mano ci si avvicina alla zona del porto turistico dove è possibile salire sui battelli che fanno il giro del golfo. Qui graziosi locali ti consentono di rilassarti davanti al panorama portuale bevendo o mangiando qualcosa mentre il sole ti abbronza pure; anche oggi bella giornata, calda e serena con il giorno che sembra non finire mai.

Dobbiamo cenare, la fame si fa sentire, e ci dirigiamo verso il locale di nostro interesse passando prima attraverso un viale con al centro una passeggiata nel verde e fra bar e ristoranti non proprio a buon mercato; proseguiamo per le strade già conosciute variando qualcosa per non fare lo stesso percorso e raggiungiamo il nostro obiettivo. Dopo cena altra passeggiata, però sembra tutto più deserto, l’aria è rinfrescata e decidiamo di rientrare. Un po’ di sonno in più non guasta, domani saranno 850 i km da percorrere per andare a salutare Babbo Natale.

Buonanotte.

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10.07.2018 – Oggi siamo ad 1/5 del viaggio.

03. Riga – Tallin                  (map)               (foto)

Sveglia in anticipo per me (come sempre del resto); alle 7.30 ci siamo alzati e preparati per la colazione fatta in totale relax, d’altronde oggi è solo una passeggiata (350 km circa). Partenza prevista per le ore 12.00 per cui, risistemati i bagagli e provveduto alle piccole manutenzione tecniche alle moto, abbiamo deciso di approfittare, come da programma, per un “motogiro” della città. Siamo partiti ad azimut per poi seguire il mio senso d’orientamento per trovare il centro; operazione riuscita senza navigatore (bravura o c..o?). Parcheggiate le moto abbiamo fatto i turisti, un po’ scomodi per la verità, con casco e giacca da moto in braccio, comunque siamo riusciti a girare il centro storico e fare qualche foto di rito.

Alle 12.00 circa siamo arrivati alle moto e, vestiti, siamo partiti; ovviamente stop immediato al primo distributore trovato in uscita dalla città eppoi via per la nuova destinazione: Tallin (Estonia).

La strada, uguale a quella della parte finale di ieri, ci ha fatto tenere gli stessi ritmi e saremmo potuti arrivare prima se non avessimo trovato il mare lì a poche decine di metri dalla lingua di asfalto. Fermata obbligatoria, tanto c’è tempo e addirittura un parcheggio attrezzato; foto di rito? Sì. Tuffo storico? Purtroppo NO. Davide era preoccupato di nuvole nere all’orizzonte (Davide lo sai che non avremo altra occasione in questo viaggio di fare il bagno nel Baltico…). Beh, bello come panorama ma acqua con nulla a che fare con i colori dei nostri mari.

Per ora temperature e meteo in generale ci hanno veramente graziati senza nulla farci rimpiangere rispetto alle nostre temperature; le nuvole ci hanno sempre girato intorno senza mai farci affogare, ma solo gocce e poco più, anche oggi. Infatti ripartiti abbiamo trovato una pioggerella ma di un paio di minuti e arrivati a 90 km circa da Tallin abbiamo fatto sosta per rifornimento; la ripartenza è stata ritardata causa uno scroscio di acqua durato 15 minuti ma nemmeno poi così intenso; quando la pioggia era accettabile, ci siamo fidati di nuovo dell’intuito, osservando il cielo verso la destinazione, e siamo partiti, senza vestiario antipioggia. Scelta vincente, pochi km dopo è cessata la pioggia e più avanti addirittura è apparso un timido sole dietro le nuvole meno minacciose; quindi, arrivo anche stasera a cielo sereno.

Ora si va a cena e dopo uscita serale.

A dopo.

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Eccomi di nuovo, soprassedendo sulla cena appena fatta, siamo rientrati per vestirci meglio prima di uscire e mentre decidiamo che fare approfitto per un breve aggiornamento.

Abbiamo la fortuna di essere vicino alla città vecchia piena di locali caratteristici; l’albergo è semplice ma la nostra camera è recente, però….

Sì c’è un però, ossia 4° piano senza ascensore, con tutti i bagagli da portare su facendo ben 6 rampe di scale. Meglio della palestra!!!

E’ quasi mezzanotte ora locale (anche qui fuso orario +1 h) e non è ancora buio; anteprima, inferiore, di ciò che troveremo nelle prossime tappe.

Ora si esce, a più tardi.

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Rientro definitivo in camera, è oltre l’una e fuori ancora non è notte come noi la intendiamo; poco da aggiungere, abbiamo solo bevuto qualcosa e poi via, visto comunque che domani non siamo proprio fermi; Helsinki ci aspetta e le moto faranno proprio il minimo sindacale.

Quindi, passeggiatina per le vie del centro storico comunque poco popolato, bevutina e rientro con sorpresa: vicino al nostre albergo une lepre di grosse dimensioni ha attraversato la strada…. Ma che ci fa una leprona a Tallin?

Buonanotte Italia.

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09.07.2018 – Più dura del previsto ma leggermente meglio di ieri.

02. Ostrava – Riga                           (map)

Stasera comincio con dati “tecnici”.

Partenza in ritardo di 1 ora (ore 7.00) – arrivo ore 20.45 – km effettivi 1.050 – 3 nazioni toccate: Polonia – Lituania – Lettonia

Davide ieri ha deciso di fidarsi del mio navigatore anche se in certe occasioni non concorda con google maps; abbiamo deciso poi di usare gli interfoni per tenerci collegati, davvero scelta azzeccata soprattutto negli ultimi 400 km percorsi per valutare sorpassi e tenerci a contatto anche se separati da veicoli. Pertanto, ho rinunciato al collegamento con il mio navigatore adeguandomi ad un supporto solo visivo (un pochino più faticoso, però mi ci sto abituando).

Anche oggi, come ieri, poco da raccontare; i primi due giorni di viaggio sono cosiddette “tappe di trasferimento”, tanti km, tempi strettissimi, tanta fatica, niente da immortalare.

Alcuni paesaggi piacevoli ma nulla che non si possa vedere anche da noi, viaggiando nelle nostre strade o autostrade.

Partiti con il sole in faccia ci siamo ritrovati in una magnifica autostrada che ci ha illuso di poter migliorare alla grande i tempi; bugia…

Tutti i vantaggi acquisiti grazie ad una più elevata media di percorrenza nei tratti più belli, sono stati vanificati, in peggio, da tratti di lavori in corso che ci hanno imbottigliato nel traffico congestionante di strade strette e piene di autotreni di ogni tipo. Senza contare le strade interurbane con semafori, ed i passaggi obbligati nelle cittadine soprattutto a partire dalla fine della Polonia e a seguire in Lituania e Lettonia. Tuttavia in questi tratti, fuori dai centri abitati, le strade ci hanno permesso di scivolare via in modo agevole tenendo medie “interessanti”.

Aspetto positivo, la maggior parte degli automobilisti ed anche dei camionisti ci lasciavano spazio per sorpassare, in strada come in città, come nelle file dei blocchi vari. Tanto di cappello.

Aspetto negativo; autovelox… noi speriamo che ce la caviamo (non so se siamo riusciti a rispettarli tutti).

Alla fine siamo arrivati di nuovo con il sole del tramonto negli occhi; molto più gratificante del buio nero di ieri sera.

Sorpresa finale, qui sono un’ora avanti per cui cena fast food (purtroppo).

Però, domani comincia la vera vacanza.

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08.07.2018 – Giorno 1. Tutto in un giorno

01. Cecina – Ostrava                     (map)

Sono le 23.30 e dedico 15 minuti, non di più, per un micro resoconto sulla prima giornata.

Almeno fino a pranzo (si fa per dire … ) in Austria direi tutto ok; a parte la partenza in ritardo di 20 minuti, mea culpa (mai però sono riuscito a partire puntuale per un viaggio in moto in compagnia), c’è stato il navigatore che non è partito, ma al primo rifornimento tutto sistemato; però è stato un segno premonitore sottovalutato.

Nel pomeriggio vari problemi ci hanno afflitto, in particolare me (interfono non si collega al navigatore, leva del cambio che ci ha fatto prendere un bello spavento, si è rotto il supporto di una cam che non ho perso per pura fortuna); ci abbiamo messo del nostro con alcuni sbagli di strada per disattenzione mia, sfiducia di Davide nel mio navigatore e stop prolungati ai rifornimenti senza trascurare il traffico in certi punti e diversi lavori in corso. Quindi partenza ore 6.20 e arrivo ore 22.00.

Già in condizioni normali non saremmo stati in grado di documentare il viaggio con foto o riprese; con la giornata com’è stata è diventato impossibile, almeno per me.

Inoltre, tanta autostrada che poco lascia spazio ad immagini mozzafiato; bello il tratto delle Dolomiti e fino alla periferia di Vienna con paesaggi godibili anche dalla strada, poi nulla di che e tanta voglia di arrivare.

Chiudo qui e mi riservo di aggiungere o correggere qualcosa ma non ora; domani sveglia alle 5.00 per altri 1.100 km circa, quindi doccia e nanna.

Speriamo che tutto ciò doveva accadere sia accaduto così il resto sarà una passeggiata.

Buonanotte a tutti

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07.07.2018 – Capo Nord. Giorno ZERO

Ebbene eccoci, domani mattina sarà il grande giorno.

Le moto sono cariche, i bagagli sono sistemati, tutti gli accessori, principali e secondari, sono montati al loro posto; tutto è pronto.

Alle ore 06,00 i motori si accenderanno per raggiungere la rotonda di Cecina dove rimarranno congelati i problemi quotidiani fino al nostro rientro; da lì comincerà questa esperienza totalmente nuova per noi che, forti del nostro entusiasmo, affronteremo con grinta e volontà di divertirsi godendo di ciò che l’intero viaggio ci potrà offrire di positivo.

Qui sotto ciò che dovremo affrontare:

“Tappe Capo Nord”

Cecina to Nordkapp             Nordkapp to Cecina

Durante il viaggio avremo conferma del rispetto di questa tabella di viaggio e per il momento non aggiungo altro.

E’ l’ora di andare a dormire perché il primo giorno sarà il più lungo anche se non il più duro; non sarà facile chiudere gli occhi perché la scarica adrenalinica della nostra euforia non agevola il sonno. Probabilmente, la stessa adrenalina in circolo nei nostri corpi, ci aiuterà a non sentire del tutto la fatica di domani che, però, si cumulerà nell’arco di tutto il viaggio.

Ma procediamo un passo alla volta.

A domani

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CAPO NORD anche per me

Eccoci, il quadro si delinea.

Le tappe sono decise e lasciano veramente poco spazio alle modifiche in corsa; circa 12000 km in 21 giorni.

Partenza domenica 8 luglio 2018 e rientro sabato 28 luglio.

Il periodo sarebbe quello giusto ma il clima pazzo di questi anni ci ha abituato ad ogni sorta di stranezza, ma non è ora il momento di pensarci.

Da oltre vent’anni attendo questo viaggio ed ora il momento è maturo; in realtà il primo serio pensiero risale alla primavera dello scorso anno, ma era impensabile la realizzazione per la scorsa estate.

In autunno il pensiero si è trasformato in decisione ed i primi progetti di viaggio sono usciti fuori nitidi e veloci; un problema “tecnico” al mezzo umano (me stesso) ha fatto fortemente vacillare la decisione ma dopo il Natale un rinnovato spirito ha superato ogni problema (fisico e mentale) ed i preparativi sono iniziati.

Anche l’ipotesi di un’avventura in solitaria, che si prospettava all’inizio, è caduta quando Davide,  giovane amico biker, è rimasto ammaliato dalla mia idea e, quindi, si è proposto come compagno di viaggio.

Così due uomini che, per differenza di età, potrebbero essere padre e figlio, saranno artefici e, spero, buoni narratori di questa esperienza.

Non saremo né i primi né gli ultimi, ma vogliamo esserci.

Quindi, in pochi incontri, visti i vari impegni di lavoro in primis, abbiamo completato i dettagli del viaggio, fatto le prenotazioni per dormire e non solo, preparato la lista delle cose da portare cercando di ottimizzare al meglio gli spazi disponibili sulle nostre moto, pianificato un’adeguata preparazione delle due “belve” (Ducati Multistrada 1200s Touring per me e Kawasaki Z1000 SX per Davide, entrambe anno 2012) prima della partenza (cambio gomme, controllo o tagliando, aggiunta di utili accessori); e, perché no, fare anche qualche test preparatorio di carico e gita fuori porta.

Non sono mancati problemi, almeno per il sottoscritto, ma passo passo, giorno dopo giorno ci siamo e ci stiamo avvicinando al “X” day:

OTTO LUGLIO (La partenza).

. to be continued

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