di tutto un po'

Mario Ferraro

Mese: Agosto 2022

TRANSALPINA 2022

by www.iviaggidimario.it

20.08.2022

Ad una partenza non proprio puntuale, alla fine si è contrapposto un’arrivo a fine giornata ben oltre la previsione iniziale; praticamente, anche in questo viaggio si preannuncia un’andamento altalenante di eventi o situazioni positive e negative.

Devo premettere che, il mese scorso, una serie di circostanze non piacevoli, mi hanno fatto arrivare non solo spompato a questo progetto ma anche impreparato; è vero che anche stavolta sono in solitaria per cui ho veramente lasciato correre le cose, tanto posso gestire tutto in totale libertà finanche ridurre il tragitto e/o rientrare a casa anticipatamente.

Per la stanchezza, che è più di testa che fisica, spero di rilassarmi, tanto di riposare il corpo qui non se ne parla 😉 ; per l’altra questione, so di essere partito con la gomma anteriore nonché con il kit trasmissione (catena, corona e pignone) al limite della possibilità di superare i 3.500 km circa che mi attendono, ma farò molte curve, quindi la gomma lavorerà meno al centro, e guiderò senza strappi e senza eccessi, in modo di salvaguardare soprattutto la catena che dovrò anche ingrassare/lubrificare spessissimo.

Ovviamente ci sono anche i primi problemi con la tecnologia, l’interfono non vuol saperne e quindi seguo il navigatore soltanto a vista; non è proprio comodo ma, in emergenza, si può fare.

Ma cominciamo con il breve resoconto.

Stamani volevo partire alle 7.30 ed invece mi sono trovato in movimento alle 9.15; in realtà il ritardo si riduce di mezz’ora poiché la partenza sarebbe dovuta essere alle 8.00, come previsto nel progetto originale del viaggio.

Tuttavia, non ho capito bene dove e quando, non solo ho recuperato il gap ma sono riuscito a fare dei km in più, riducendo così l’impegno di domani (o forse mi porterò ancora avanti nel programma); ad un inizio di viaggio noioso, che si è protratto oltre l’autostrada fino a Borgo San Dalmazzo, di contro il tratto successivo è stato fin troppo impegnativo, con il passaggio dei colli Valcavera, Fauniera e D’Esischie.

Questi luoghi hanno offerto panorami spettacolari insieme a difficoltà di guida non indifferenti; niente sterrati, ma strada stretta e sconnessa aggiunta ad un po’ di traffico automobilistico (e non solo).
Ho scoperto che questi monti sono legati a vicende sportive di nostri famosi ciclisti, Pantani sul Fauniera e Coppi sul D’Esischie, e questo probabilmente è il motivo del gran movimento di pedalatori amatoriali.

Visto che i tre colli li ho completati anzitempo, ho deciso di proseguire ed ho raggiunto anche il Sampeyre; in vetta, la ricerca di una sistemazione notturna mi ha fatto perdere molto tempo e quindi alla fine mi sono trovato un campeggio proprio nella cittadina che dà il nome al passo suddetto.

Oggi meteo magnifico, anzi, fin troppo caldo, che mi ha permesso ottimi scatti, praticamente fatti quasi tutti sui monti attraversati; beh, come ho detto la prima parte del viaggio aveva ben poco da offrire.
Vi lascio quindi le foto e la mappa prima di chiudere la serata partecipando alla festa paesana locale; cercherò di godermela senza fare troppo tardi.

Buonanotte.

21.08.2022

In sella alle 8.30, ovviamente non puntuale, ho seguito il programma quasi alla lettera; alla fine il tempo guadagnato ieri, l’ho impiegato in lunghe chiacchierate con un paio di motociclisti conosciuti per strada.

Il primo, tedesco ma parlava un buonissimo italiano, si è offerto di farmi un paio di foto, il secondo milanese, gli ho lasciato un biglietto da visita per organizzargli un breve tour in Toscana.

Quindi, sull’orologio, non ho guadagnato nulla, anzi, è già buono che sono arrivato quasi alla destinazione programmata, Courmayer; beh, per ragioni di controllo delle spese, sono andato leggermente fuori (11 km) ossia a Morgex e va benone così.

Come vedrete dal gran numero di foto, nel pomeriggio, ho dovuto tirare un freno agli scatti per riuscire a stare nei tempi; in compenso i luoghi e le strade odierne sono state tutte decisamente migliori rispetto a ieri, non solo per la vista ma anche per la guida.

Eccomi quindi a voi.

Se ieri è stata una giornata buona al 50% oggi è andata decisamente bene; bel tempo, panorami meravigliosi e strade impegnative ma divertenti, tant’è che se avevo la moto al 100% probabilmente avrei fatto molte meno foto.

Inoltre, qualche problema con la rete mobile, nei passaggi di confine, ha fatto perdere momentaneamente la mappa creando qualche disagio; questo problema all’estero sta diventando fastidioso.

I primi 45 minuti ho avuto serie difficoltà nel gestire guida e foto, poi gli scatti hanno preso il sopravvento; infatti, addio vantaggio accumulato ieri anche grazie ad incontri casuali con bikers con cui mi sono intrattenuto.

La prima tappa odierna era Bardonecchia e ci sono arrivato seguendo la strada che accarezza il lato sud del Monviso (SP251) fino a giungere al Colle dell’Agnello, già in Francia; proseguendo in territorio straniero, ho attraversato Briancon e dopo ho raggiunto la destinazione.
Per chi non lo sapesse, vi confermo che in questi posti si respira aria di ciclismo in ogni dove.

Dopo fugace sosta approfitto che siamo in Italia per fare carburante, visto che costa molto meno, e poi punto in direzione del Colle Moncenisio; per arrivarci prima devo scendere a Susa per poi risalire e fare la statale del valico.

Quasi in cima vedo il segnale Moncenisio e quindi mi sono fatto un po’ di km extra nel bosco per giungere al paese; qui ho trovato un laghetto, una festa paesana ed ho conosciuto Roberto di Milano.

Tornato indietro sulla strada principale, ho ripreso a salire, ho raggiunto di nuovo la Francia e sono arrivato al Valico, che costeggia un lago artificiale; ovviamente c’era moltissima gente anche a prendere il sole, cosa non strana visto il caldo odierno.

Finora le strade che ho fatto sono fantastiche, larghe, abbastanza veloci (dove non ci sono i tornanti), spettacolari dal punto di vista paesaggistico; ma dopo non sarà da meno, c’è da fare Le Col De L’Iseran.

E’ un noto passaggio ciclistico, ma questo sarà motivo presente in quasi tutti i percorsi alpini che attraverserò, che è stato per me leggermente sotto le aspettative; ne ho sempre sentito parlare molto bene per cui chissà che immaginavo, comunque è bello, molto impegnativo, con strade leggermente più strette e grandi salite sui tornanti per giungere in vetta.

Fortemente in ritardo, ho cercato comunque di raggiungere Courmayer, la destinazione finale di oggi come da programma originale, ma ho dovuto ripiegare su Morgex perché lì ho trovato alloggio ad un prezzo accettabile; per arrivare qui mi sono goduto anche la Val D’Isère, il Colle Rosa ed il Piccolo San Bernardo e devo dire che sono stati belli anche loro.

Scusate ma dimenticavo di segnalare, che dopo ogni salita c’è una discesa, e che discese ragazzi; un divertimento notevole anche perché ho potuto far correre la moto senza problemi.
Non che sia stata una passeggiata ma i piccoli problemini tecnici erano meno evidenti e più facilmente gestibili.

Vi lascio le foto e la mappa e …. buonanotte.

22.08.2022

Giornataccia oggi perché non ho potuto rispettare il programma fino alla fine, anzi sono andato molto sotto; i motivi negativi sono principalmente tre:
– un problema sulla mappa originale che ho dovuto correggere dal computer per poi utilizzarla sul cellulare – mezz’ora bruciata,
– un problema tecnico al traforo del Monte Bianco – uno stop di ben oltre un’ora,
– problemi di rete mobile in Svizzera, non ti tipo tecnico ma di entità economica, che mi hanno fatto guidare, per un po’, senza riferimenti e decisamente più lento (mi è costato circa un’ora).

Anche oggi quasi tutte ottime strade ma niente recuperi, in termini di tempo, perché panorami e paesaggi erano davvero notevoli, almeno fino a Varzo; poi la strada è diventata un pochino noiosa ed un errore di tragitto ha aggiunto altro ritardo.
Quindi riepilogo.

Puntatina a Courmayer, brevissima sosta, e via al traforo; appena arrivato c’era pochissima fila, ma il casello era chiuso e non vi dico, con oltre un’ora di blocco, cosa c’era dietro di me.

Arrivato in Francia, di nuovo piccolo blocco della rete mobile ed ho sbagliato una rotonda; nessun problema, se non qualche piccola ulteriore perdita di tempo.
L’obiettivo era giungere a Martigny, in Svizzera, e vi garantisco che la strada, in mezzo alle montagne, è stata piacevole e veloce fino a quando, con una serie di tornanti, è salita molto offrendo un panorama stratosferico della piana dopo la città; un’altra serie di tornanti apre la discesa verso la destinazione che culmina con vitigni a terrazza perfettamente geometrici, che sarà il motivo dominante di tutta la lunghissima e ampia vallata.
Qui, non a caso, un lungo tratto di strada si chiama “le chemin du vignoble”.

Giunto in città, aggiorno il navigatore con il successivo obiettivo di giornata, ma scopro, tristemente, che il roaming costa, e molto caro; d’altronde non siamo nella Comunità Europea e quindi ti devi arrangiare.

E infatti riparto ad azimut, ma a velocità moderata per carpire qualche utile info dalla segnaletica; vado avanti così per 40/45 minuti poi intravedo un Burger King e scatta il lampo di genio; mi fermo vicino, ricerco la sua wifi e ….. Bingo!!!!

Sono di nuovo mappato e riprendo il percorso finché giungo alla fine della vallata che mi introduce alla strada che valica il Sempione; fantastica anche questa, almeno fino a Varzo, e mi fermo più volte per fotografare.

In considerazione dell’orario decido di fare tappa ad Arona, sul Lago Maggiore, dove arrivo con altro ritardo per un uscita, infelice, dalla veloce statale principale; seguo, c0sì, un percorso alternativo su strade locali che attraversano vari paesini che, seppur mi rallentano, mi danno la soddisfazione di ammirare anche il Lago di Mergozzo, decisamente carino e più a dimensione umana.

Finalmente giungo sul lato sud del Lago Maggiore che seguo sulla strada lungo costa; ovviamente altre foto e tempo che scorre e semmai avessi voluto fare un bagnetto, di sicuro devo rinunciare.

Ma va bene così perché ancora non ho un giaciglio notturno; arrivato nel centro di Arona, mi siedo su una panchina di fronte alle ferme acque lacuali mentre cerco, trovo e confermo la mia prenotazione.

Sono stanco e un pochino deluso perché sono rimasto indietro rispetto al programma quindi raggiungo una località vicina dove troverò la mia cameretta ad attendermi.

Eccovi le foto e la mappa di oggi, prima di augurarvi la buonanotte.

23.08.2022

Se ieri ho esordito con “Giornataccia oggi perché non ho potuto rispettare il programma fino alla….” oggi che dovrei dire?
Non anticipo nulla, solo che sarà un giorno in 2 fasi.

Comincio soddisfatto perché finalmente parto di buonora (7.40), però mi sono dimenticato di verificare il kit trasmissione che ieri mi risultava “fastidioso”; decido di fare il percorso più lungo in termini di tempo nella speranza di fare strade più godibili come paesaggio, ma non si rivela una grande scelta.

Beh, almeno trovo un distributore di carburanti a buon prezzo e veloce nel servizio e, successivamente, anche un supermarket dove acquisto acqua e cibo d’emergenza; sicuramente facendo i percorsi veloci (superstrade e tangenziali) non mi sarebbe capitato.

Quindi le prime due ore e mezzo girovago nel traffico di paesi e cittadine delle zone di Varese, Como e Lecco; proprio in quest’ultima città trovo una bella vista del braccio est del Lago de “I Promessi Sposi” (by Alessandro Manzoni, n.d.r. ;D ).

Qualche fotina e poi via a salire verso il Passo Tre Croci; ad un certo punto non mi raccapezzo con le indicazioni del navigatore e faccio tre volte, su e giù, gli stessi 500 metri di strada, finché mi sale al cervello un antipatico dubbio.

Effettivamente intravedo sulla destra, a salire, uno stradello, mi ci infilo e dopo soli venti metri mi stoppo perché il mio dubbio si sta materializzando; arriva su un ciclista in mountain bike, lo fermo e gli domando informazioni sul percorso ed ecco che mi conferma tutto quanto immaginavo.

Mi sconsiglia vivamente di farlo in moto, soprattutto con la mia che è pesantissima e comunque bisogna essere davvero esperti di off-road estremo; francamente tutti i dettagli che mi ha dato, compresi quelli inerenti i bikers trovati con il culo per terra, me li poteva risparmiare, ma, per dovere di cortesia, l’ho ascoltato fino alla fine, anche se già alla semplice parola sterrato ero già pronto per fare inversione ad U.

Quindi riprendo la strada principale a salire in direzione della seconda tappa, Passo San Marco; il tragitto si sviluppa in una prima parte nel mezzo ad un bel bosco, simile a quello di Monviso, fatto due giorni fa, ma decisamente più lungo, poi si comincia ad andare in quota, e sul serio, come sul Col De L’Iseran, anche questo fatto 48 ore prima.

La discesa a valle è divertente ma la sento meno fluida, mi sono reso conto che sto guidando sempre più lento per non stressare il kit trasmissione e questo allunga i tempi; decido di affrontare il problema quando mi fermerò per dormire.

Giunto a Morbegno, mi si presenta un lunghissimo rettilineo nella vallata fino a Sondrio; fa un caldo bestiale (33°) e viaggio con la visiera alzata, mi sembra di ripercorrere la strada di ieri fatta in Svizzera, ma la dimensione è decisamente inferiore.

La guida a viso scoperto acuisce l’udito e comincio a capire che sotto c’è qualcosa che non va, con strani strappi e uno sferraglio che mi sembra già di conoscere (esperienza nel viaggio a Capo Nord); decido di giungere a Sondrio e così faccio.

Il rettilineo corre lungo la zona industriale della città, sono le 14.30 ed ho una sete bestiale; vedo un supermarket a bordo strada e mi ci fiondo, mi fermo, entro e mi godo il fresco dell’aria condizionata.

Acquistata una bevanda energetica (si fa per dire), esco e me la scolo tutta d’un fiato, poi mi siedo vicino alla moto e faccio quello che è giusto fare, ossia questo (clicca qui); qui finisce la fase 1 odierna ed ecco le foto e la mappa.

Della fase 2 c’è veramente poco da raccontare, praticamente è quasi tutta superstrada e autostrada; vi anticipo foto e mappa e di seguito sintetizzo gli unici punti degni di nota.

Deciso che rientro a casa, riprendo il lungo rettilineo che prosegue fino a Tresenda dove imbocco la via per il passo di Aprica; ecco, questo merita perché è divertente, panoramico e abbastanza veloce, almeno in discesa e fino ad Edolo.

Qui si prende la statale che porta a Brescia e l’unica nota positiva è il passaggio radente il Lago d’Iseo; il resto è noia.

Si conclude qui, anzitempo, questo progetto che probabilmente completerò in futuro, da solo o in compagnia; quindi, per ora vi saluto ma vi aspetto per la mia prossima avventura.
A presto 😉

Facebook mi riapre la porta

Rieccomi qua, sul “Meta” social più conosciuto ed utilizzato nel mondo virtuale.

Dopo circa un mese pare che i vari algoritmi di facebook mi stiano di nuovo accettando, sul mio nuovo account, condendomi libertà di manovra (per chi non sapesse le mia travagliata vicenda con questo social ecco qui un breve riassunto degli accadimenti).

Quindi, se sono stato assente nei dialoghi fino ad oggi, non è stato per mia volontà, così come non lo sarà semmai in futuro “tornassi silenzioso” o addirittura sparissi di nuovo; intanto, finché mi è concesso di essere operativamente presente su questo social, continuerò ad interagire con voi e a tenervi aggiornati sui miei viaggi ed esperienza connesse.

Ricordate che, se siete davvero curiosi e/o interessati a seguirmi, ci sono il mio blog (www.ferraromario.it) ed il mio sito (www.iviaggidimario.it), che erano e sono operativi; vi consiglio di salvarli fra i preferiti 😉 .

Allora ci vediamo prestissimo, vista l’approssimarsi della mia nuova avventura: ecco a voi TRANSALPINA 2022.

Vi aspetto.

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