di tutto un po'

Mario Ferraro

Mese: Febbraio 2021

27.02.2021 – TRANSAPPENNINICA

Possibile alternativa Italiana 2021

Il 2021 inizia, com’era prevedibile, con lo strascico del Covid che nei mesi invernali si sta proponendo con varianti fastidiose; d’altronde questi sono i tempi delle malattie, per cui questo virus, più aggressivo di una normale influenza, non si esime dallo sfruttare la stagione a lui più favorevole.

E’ d’obbligo, quindi, un cauto ottimismo, per cui, nell’ipotesi che la primavera e l’estate non consentano viaggi all’estero ma, come l’anno scorso, ci sia spazio a vacanze nazionali, era scontato che prevedessi un’alternativa tricolore.

Già da un paio di mesi mi è capitato di vedere riproposta in internet questa moto-vacanza, ma, non essendo riuscito a trovare percorsi già impostati (nemmeno mi ci sono perso più di tanto), con l’ausilio di un paio di siti che parlavano dei nostri Appennini, di cui uno molto geografico, mi sono inventato “la mia Transappenninica”.

Non vi nascondo che non è stato semplicissimo mappare il percorso, tant’è che ho dovuto frammentarlo, salvo poi approfondirlo all’occorrenza; per questo motivo, non riesco al momento a darvi una mappa d’insieme e quindi vi offro soltanto il dettaglio delle tappe che, comunque, dà un buon quadro.

Da tenere presente che spesso faccio riferimento a monti o parchi specifici come punti di partenza/arrivo, ma non è detto che siano oggetto di passaggio effettivo; piuttosto cercherò di seguire un percorso fluido che toccherà tali località geografiche solo se sono sulla strada.

I passi che verranno fatti verranno catalogati in corso di viaggio, se e quando questi verranno attraversati effettivamente.

Ribadisco che questo è un progetto che verrà completato al momento della reale decisione di realizzarlo; nel caso sia un viaggio in solitaria, molto sarà gestito in modalità last minute se non addirittura improvvisato in corso d’opera.

Eccovi la mia idea: foglio di viaggio.

Buona lettura.

05.10.2019 – DAKAR

Mappato provvisoriamente (clicca qui) – Voleva essere il viaggio in solitaria delle vacanze natalizie 2019 con arrivo a Parigi per l’ultimo dell’anno dove volevo incontrarmi sotto la Tour Eiffel con i miei figli ed i miei familiari più stretti. Viaggio decisamente impegnativo a cui ho dovuto rinunciare sia per motivi di famiglia che per problematiche “socio-politiche” tra la Mauritania e i paesi confinanti; la Farnesina sconsiglia assolutamente di viaggiare in quei luoghi soprattutto da soli. Ad oggi da EVITARE.

20.02.2021 – Algarve e altro

Il progetto era nato, solo come idea, circa un anno fa e doveva essere, almeno per me, il viaggio della ripartenza (dopo 24 anni) con i miei amici Mau & Barbi; il covid-19 ha bloccato sul nascere ogni minima valutazione del progetto, ma siamo comunque andati in ferie insieme.

Purtroppo, la pandemia ancora oggi pone enormi limitazioni alla possibilità di viaggiare, anche in solitaria e in moto, quindi per ora sto dando sfogo alla fantasia ed alla memoria per creare tour più o meno avventurosi; questo ne è un esempio, magari con poco di azzardato, ma sicuramente, personalmente, andrebbe a completare qualcosa di incompiuto: anno 1987, da solo, avrei dovuto fare il giro della penisola iberica tutto lungo costa.

Non ricordo più nemmeno il motivo, ma da Lisbona rientrai di nuovo in Spagna e così tagliai interamente l’Algarve, allora sicuramente più bella e selvaggia; quella mancanza mi è rimasta sempre nella testa.

Quindi il pensiero è presente, non al primo posto, ma c’è; forse non è prioritario, rispetto ad altri progetti, perché lo considero, a torto o ragione, un viaggio “semplice” da organizzare e fare in qualsiasi momento.

Sarà per lo stesso motivo che, invece di un percorso diretto, ho inserito altre mete, alcune nuove (Andorra, Tarifa, Traforo del Monte Bianco) che solleticano la mia cuorisità, altre per rivincita sul passato (Pico del Veleta, 1991, fallimento in salita versante Nord a quota 3.000 mt causa vento fortissimo – Maurizio mi comprenderà) e per raggiungimento di obiettivi motociclistici importanti (Cabo de Roca, punta estrema Est Europa, già fatto ma non in moto, che insieme a Tarifa, punta estrema Sud Europa, completerebbero il raggiumento dei 3 limiti massimi del continente europeo raggiungibili con veicoli; Capo Nord già fatto).

Vedremo che succederà, intanto eccovi:

mappa.1mappa.2foglio di viaggio

14.02.2021 – ISLANDA

progetto all’80%

In realtà questo, come altri progetti, era nato negli anni 90, ma era non realizzabile all’epoca perché non c’era forte motivazione in tutti i compagni di viaggio. Da quando, dopo ben 19 anni di stop, sono rimontato in sella, le idee “più complicate” mi sono tornate in mente e, una nuova situazione ha contribuito a svilupparle; oggi qualcosa è su “carta”, complici anche i lockdown totali e parziali conseguenti al covid-19, e qualcosa è anche già realizzato (Capo Nord fatto nel 2018), quando eravamo totalmente liberi. Per cui:

(31.12.2020) – ISLANDA – in embrione (tappe) – (imbarco) – (mappa isola)

(14.02.2021) – ISLANDA – Ora potenzialmente fattibile; il principale problema rimane Covid-19 (e le sue varianti) che a tutt’oggi tiene in blocco semitotale il mondo intero. Viaggiare è teoricamente possibile, ma la burocrazia per la sicurezza rende il tutto talmente complicato da convincersi di rinunciare. Ebbene: ho il progetto pronto, la mappa pure, il resto (alloggio e attrezzatura mancante) al momento è rimandato; domani la Toscana torna Zona Arancione, con tutte le limitazioni conseguenti, quindi, in questo momento, è prematuro organizzare e prenotare nel dettaglio, cosa che farò nel mese precedente la data partenza (presunta o definitivamente scelta). In caso di rinuncia, per qualunque causa, nulla è perduto; il lavoro fatto è qui salvato e lo userò alla prima occasione compatibile con i miei impegni e la situazione sanitariamente sicura. Premetto che non sono preoccupato della malattia, ma rispetto le norme a tutela della salute pubblica. Ecco cosa ho pronto: foglio di viaggio

13.02.2021 – Freddo non ti temo.

E come si fa a temerlo?

Le previsioni meteo, da circa metà mattina, dicono sole, ma con tanto, ma davvero tanto, freddo, di quello che capita pochi giorni all’anno qui da noi ed è arrivato; la causa? Correnti siberiane con forte vento di tramontana.

La voglia di andare c’è, per di più domani in Toscana torniamo arancioni (quindi stop ai liberi movimenti); quindi attrezziamoci e partiamo.

Chi? Io e la mia fedele compagnia (la moto, che pensavate?); inoltre, oggi l’esperienza è utile per testare l’abbigliamento, e non solo, in prospettiva progetto Islanda (ve ne parlo prossimamente).

Ecco qui il giro che ho fatto; non ve lo racconto anche perchè non è nulla di nuovo, anche se oggi i panorami avevano una bellezza prticolare, dovuta forse al freddo.

Mi perdo tutta la mattina per finire un “certo progetto” e mi trovo in sella pronto per partire solo alle 14.20; tre ore dopo sono davanti al mio cancello con 185 km in più.

All’inizio, la giornata sembrava davvero migliorata è il vento previsto quasi assente; invece devo ammettere che il meteo non ha sbagliato.

Sono partito con 6° da casa ma ben presto il termometro si è appostato in prossimità di “O°” (con punta massima di 3°) durante tutto il tragitto; non era la prima volta che viaggiavo a quei gradi, ma oggi devo dire che il vento ha stravolto completamente la percezione della temperatura effettiva riducendola sensibilmente.

Nonostante l’abbigliamento maggiorato, ho patito un leggero freddo al corpo e ai piedi, ma è andata meglio alle mani; oggi ho testato, per bene, le muffole.

Acquistate l’anno scorso, ma non utilizzate (causa pandemia), quest’anno le ho modificate per adattarle ai paramani della mia moto; devo dire che le dita, mio punto debole, hanno sofferto pochissimo.

Purtroppo, questo strumento peggiora sensibilmente la guida in quanto rende decisamente meno agevole l’accesso hai comandi; comunque ne valuterò l’utilizzo in viaggio dopo qualche altro test, magari sotto la pioggia.

Tornando al viaggio, ci sono stati dei tratti rettilinei di strada che la moto era decisamente spinta fuori linea dalla forza del vento; c’è stato un momento, in prossimità di una rotatoria, che il manubrio è stato spostato, ma prontamente ho recuperato (comunque ero a bassisima velocità).

Altri elementi fastidiosi, umidità e qualche pozzanghera d’acqua sull’asfalto che, sopratutto nelle zone d’ombra, hanno dato una leggera perdita di aderenza; nulla di non controllabile, comunque ha influito sui tempi di percorrenza.

Poco male, non sono uno che esce per correre ma per viaggiare; inoltre, oggi era anche un test per un possibile tour con situazioni climatiche non ottimali e posso affermare che è stato utile, ma non esaustivo.

Purtroppo non ci saranno altre occasioni, visto che da domani e per le due prossime settimane saremo bloccati; dopo, si presume che la stagione cominci a cambiare sempre in meglio col sopraggiungere della primavera.

Faremo altre esperienze. Ma come chi? Io e la mia motooooo. 😉

06.02.2021 – Senza meta ma con buoni amici.

mappafoto

Ieri il mio programma era chiaro, già deciso da alcuni giorni, ma…

Francesco e Maurizio si fanno vivi nel gruppo e son contento di andare con loro, visto che è un mese che non usciamo insieme; fra l’altro il percorso di ritorno è sconosciuto e interessante.

La proposta è di Maurizio, che vuole unire l’utile al dilettevole; prima Firenze, deve accompagnarci la figlia, e poi rientro passando da Montefegatesi, nel lucchese, attraverso le colline pistoiesi.

Francesco, che sta vicino a Pisa, si aggancerà a noi nel capoluogo di regione che noi raggiungeremo in parte via statale e in parte strada veloce; il nostro primo percorso, infatti, è su per Volterra e via fino a colle Val D’Elsa dove imbocchiamo la superstrada RA3 (Siena-Firenze).

Assolti i compiti di sbarco della giovane biker, ci apprestiamo a raggiungere l’amico pisano ovviamente in un luogo pratico, Porta Romana (ahahah!!!); giunti in tempi decenti, nonostante il traffico, dopo i vari convenevoli, i piani vengono sconvolti e alla fine si decide per zona Mugello, praticamente ciò che ho fatto la settimana prima.

Beh, mi scappa da ridere visto che luoghi che non avevo visto in una vita, li ho doppiati nel giro di 7 giorni (:D); l’importante è divertirsi insieme, però prima si va all’autodromo dove tutti non siamo mai stati.

Setto il mio cellulare/navigatore, mentre Maurizio non si lascia sfuggire l’occasione di ingurgitare un lampredotto acquistato al volo dall’ambulante di zona; siamo in moto, con largo…. ritardo (ahahah!!!), e primo stop dopo ben 1,5 km, Piazzale Michelangelo (già fatto settimana scorsa ma…).

Battuta spiritosa di arrivo (bene, per oggi può bastare), foto e video di rito e via ad immergersi di nuovo nel caos cittadino per giungere alla Via Bolognese, che ci condurrà alla destinazione.

Abbiamo qualche difficoltà, nel traffico perdiamo il promotore di questa gita rallentato della borse laterali che mal si coniugano alla circolazione di Firenze; con un po’ di pazienza, risiamo tutti uniti in viaggio.

Parte della strada è, per me, conosciuta e quindi viaggiamo spediti; in tempi rapidi ci troviamo davanti all’ingresso principale del famoso circuito mondiale.

Ci sono 2 motociclisti, uomo e donna, con cui facciamo subito amicizia e ci aiutiamo a vicenda a scattarci foto; cCi tratteniamo a lungo a chiacchiera con loro, mentre arriva altra gente, in auto, in bici, in moto.

Loro partono e noi, mentre mangiamo un boccone al volo, decidiamo il da farsi; data l’ora, tutti i piani son praticamente saltati e quindi rientro improvvisato.

Cominciamo scendendo a valle attraverso la statale che conduce a Prato poi, si vedrà; questa è davvero piacevole, infatti incrociamo molti motociclisti, solo fino quasi a Calenzano; poi caos e bruttura sino ai dintorni di Agliana.

In questa zona è pieno di vivai, non a caso qui è concentrato il commercio di piante ornamentali; arriviamo a Pistoia e Maurizio propone di buttarsi a caso alla ricerca di strade di collina per rendere più viva la gita, ma ci incasiniamo nel centro.

Allora decido di riprendere io il testimone per uscire dalla città, visto che comunque, intelligentemente, avevo inserito un percorso di rientro nel navigatore, e dopo cercare strade alternative più vuote e guidabili; ottenuto il primo risultato, di nuovo in statale, penso di passare per Fucecchio e alla prima occasione devio.

Ottima scelta, perché ritroviamo strade più libere e, per certi tratti, piacevoli che ci condurranno fino alle ben conosciute vie vicino a casa di Francesco; qui, io e Mau, ci tratteniamo con lui una mezz’ora per ripensare alla giornata e facendo propositi per prossime uscite.

Sono le 17.45 e la giornata, gradevolissima dalla mattina al primo pomeriggio, ora è grigia, anche se non fa freddo, per cui ci congediamo e, molto “brillanti”, affrontiamo la SS206 al buio per raggiungere le nostre abitazioni; alle 18.30 sono davanti al mio cancello con 350 km circa percorsi in buona compagnia e, quindi, soddisfatto.

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