11. Narvik – Mo i Rana              (map)                 (foto)

Estate abbiamo lasciato ieri sera ed estate ritroviamo appena alzati; e che estate.

Puntiamo subito verso la destinazione, con una particolarità: oggi primo traghetto. Inderogabile del resto, perché grazie a questo passaggio sul fiordo risparmiamo ben 450 km circa (con traghetto 430 km circa, senza 880 circa).

Iniziamo con solito panorama, strada che costeggia il fiordo, vegetazione ormai conosciuta; unica differenza già alle 9.00 eravamo a 26°, ma c’è stato di meglio.

Fatto il passaggio con il ferry-boat, sostiamo alla prima area di servizio e poi via, su e giù, piega destra e piega sinistra, con l’occhio rapito da scenari che cambieranno spesso con passaggi lungo fiordo e ascese in mezzo a montagne e foreste. Particolarità, in alto si boccheggia più che vicino all’acqua.

Raggiungiamo così la cittadina di Fauske dove facciamo l’ultimo rifornimento che ci basterà per raggiungere la destinazione; sono le 13.00 circa, fa un caldo notevole, siamo ancora sopra il Circolo Polare Artico, ma il peggio ha da venire.

Ripartiamo per Mo i Rana e, dopo il solito paesaggio, iniziamo a salire passando ad una vegetazione montana; gli specchi d’acqua ora sono laghi e non mare e la temperatura lievita, battiamo addirittura i 34°.

Abbiamo attraversato bei ponti, soluzione frequente qui per collegare isolotti e sponde delle terre dei fiordi, ed ora troviamo varie gallerie anche di lunghezza interessante (4 km circa) dove troviamo refrigerio, anzi fa freddo quasi, poiché fra fuori e dentro l’escursione è anche di 17°.

Ma non finisce, qui; continuiamo a salire fino a trovare una strada in pianura, ma in realtà è un altipiano.

All’inizio siamo di nuovo a 34° poi, dopo un laghetto che quasi ci tenta, la temperatura comincia a scendere ma solo di poco; gli spazi si amplificano e la lingua di asfalto corre in questa landa quasi desertica perdendosi nell’orizzonte.

C’è anche un forte vento che non solo non rinfresca ma da anche fastidio alla guida (come se non avessi già abbastanza problemi per via della catena che ormai rischia di saltar fuori dalla sede).

Lo spettacolo è particolare e ci fermiamo per rilassarci 5 minuti e per fare alcune foto; mancano meno di 100 km e quindi ultimo attimo di relax prima dello sprint finale.

Ripartiamo, dopo una decina di chilometri vediamo il centro attrezzato del Circolo Polare Artico, ma siamo lanciati, siamo strabolliti e vogliamo arrivare anche per trovare un’officina per essere agevolati nella manutenzione della mia moto.

Gli ultimi 50 km sono pesanti, ci sono lavori in corso per oltre 20 km e, per lo meno a me, sembra di non arrivare mai, anche perché ora sono davvero infastidito dalle difficoltà nella guida dovuta al mio problemino tecnico.

Giunti a destino, prima cerchiamo di trovare un meccanico per darci una mano poi, viste le difficoltà, provvediamo per conto nostro e con un po’ di tenacia riusciamo; domani avremo conferma del lavoro fatto.

Mentre facciamo l’intervento, il tempo cambia repentinamente e optiamo per fare spesa al supermercato; stasera cena a casa e niente uscita, minaccia pioggia e pioggia è stata.

Comunque non abbiamo perso molto, anche qui c’è poco da vedere e fare in città.

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