Mancano circa 10 giorni alla partenza del progettato viaggio in Islanda ma tutti i buoni propositi dei vari governi di rendere più agevole la possibilità di viaggiare, s’infrangono tristemente ed inesorabilmente sulla scogliera della burocrazia.
Ormai siamo abituati ai falsi proclami, agli annunci ad effetto poi sistematicamente ridotti a bugie; non che sia totalmente impossibile muoversi, ma di snello e semplice, ad oggi, non c’è proprio niente.
Capisco la sicurezza, ma allora evitiamo “pubblicità ingannevoli”.

Quindi, ancora una volta, Covid condiziona la nostra vita; con me ha cominciato l’anno scorso a marzo costringendomi a rinunciare al viaggio in Scozia e Isola di Man e poi niente Pasqua in famiglia nel 2020.
Sembrava finito lì, visto che nell’estate dello scorso anno siamo tornati piuttosto liberi e questo mi ha permesso di mantenere, con gli amici Maurizio e Barbara, la promessa fattaci ben 24 anni prima; anche il Natale con i parenti più stretti si era salvato in extremis, ma è stato il canto del cigno.
L’inverno 2021 ha riproposto problemi già noti, e fin lì nulla di personale, ma è tornato marzo e me la sono gufata: di nuovo addio alla “Pasqua in famiglia 2“.
Ed eccoci a giugno, in una situazione molto simile all’anno passato, ma con le autorità che hanno promesso molto di più e mantenuto molto di meno; così dovrò rinunciare, per adesso, al mio progetto scouting in Islanda.