di tutto un po'

Mario Ferraro

17.04.2021 – Primo assaggio di una nuova libertà.

Ebbene 2 giorni fa ho ricevuto la lettera dalla Regione con questo “Oggetto: Attestazione termine isolamento sanitario da Covid-19”; un leggero senso di libertà mi pervade ma poi mi rendo conto che ci sono ancora enormi limiti.

Ieri faccio la mia camminata, la prima dopo quasi un mese, e si sente; arrivato a casa dopo la doccia crollo esausto sul divano e mi addormento.
Mi rendo conto che la malattia, seppur simile ad una normale influenza, in realtà qualcosa lascia; un senso di spossatezza e di facile affaticamento sono le fastidiose sensazioni che mi auguro passino in breve tempo.

Semmai è psicologicamente che la cosa è più complicata, ma non è né qui, né ora, il momento di parlarne; adesso si racconta di senso di libertà.

Per ragioni di lavoro devo andare nel Lazio e qui nasce la buona occasione; il meteo sarà buono per cui unirò la mia passione alla mia professione e organizzo l’appuntamento con il cliente che raggiungerò in moto.

Finalmente, dopo un mese di astinenza, tornerò a guidare i miei 158 cavalli purosangue italiani; chi mi conosce sa bene quanto ciò sia per me appagante, se non addirittura terapeutico.

Inoltre, viste le limitazioni dettate dai colori regionali (e non solo), questa sarà una perfetta occasione per macinare buoni chilometri, pieni di paesaggi che allietano la vista, il cuore e la mente, oltre che per sciogliere un motore forzatamente dormiente; ovviamente, per ottenere il massimo, il percorso non sarà il più breve (mappa).

E’ sabato, mi sveglio di buon ora ma sono fiacco; questo non cambia i miei programmi e con calma (anche troppa) faccio tutti i preparativi.

Alle 9.40, dopo aver fatto il pieno di benzina, parto con subito una piccola variante sul percorso; salgo su per Guardistallo per poi scendere sulla strada di canneto e raggiungere la SS Volterrana da dove riprendo il tracciato studiato a tavolino il giorno prima.

Devo ammettere che nella prima ora di viaggio faccio fatica, più mentale che fisica; la concentrazione non è al massimo, la spossatezza si fa sentire e, nel dubbio che ciò influisca sulla prontezza dei miei riflessi, decido di procedere con un’andatura blanda, anche se il traffico è quasi nullo.

Il divertimento inizia dopo Pomarance ed in particolare da San Dalmazio; le curve mi svegliano e mi rendono più attento e reattivo ed i panorami, seppur conosciuti, catturano la mia vista.

Continuo comunque con una guida tranquilla e seguo le strade già fatte in passato ma che oggi hanno un gusto ed un piacere diverso; nemmeno lo stop fuori programma dei vigili di Murlo cambia il mio stato d’animo.

Sono cortesi, nonostante non capiscano la strada che sto facendo per andare dal mio cliente; nel frattempo sopraggiungono due motociclisti con le loro Bmw e nel più giovane militare si insinua il dubbio che siano amici miei con cui stiamo facendo un giro “non proprio regolare” in moto.

Gli spiego le mie ragioni e gli fornisco gli opportuni documenti comprovanti le reali motivazione del mio viaggio (da solo) e loro, comprensivi, si limitano a prendersi i dati e l’autocertificazione; prima della ripartenza il giovane mi saluta augurandomi buon divertimento con gli amici, ma riesco a fargli comprendere che sono solo, semmai hanno ragione del fatto che ho fatto un giro un po’ largo per raggiungere la meta, ma tempo ne ho.

Quindi, ci salutiamo, loro salgono nel loro veicolo e (presumo) rientrano in caserma mentre io riparto proseguendo per il mio percorso; ho perso del tempo prezioso ma ormai mi sento più vitale e dinamico per cui aumento il ritmo ma senza esagerare.

Il resto della gita è piacevole e in linea col programma, che mi lascia poco spazio per lunghe fermate; infatti, gli stop sono tutti toccate e fuga ma ciò non riduce il piacere che ricevo da questo tour.

Ovviamente, è stato il viaggio di andata la parte più appagante del mio giro, non solo perché più panoramico ma anche per la maggiore guidabilità; il rientro, per ovvie ragioni di tempo e affaticamento, è stato più noioso, quasi interamente su strade a scorrimento veloce e fatto ad andatura costante e tranquilla.

Giunto a casa, mi sono messo sul divano a ripensare all’intera giornata e, soprattutto, ai circa 570 km percorsi in 8 ore e mezza; ebbene, posso affermare che non provavo da tempo un così grande senso di libertà.

Di colpo è svanita tutta la stanchezza accumulata e che percepivo soprattutto negli ultimi 50 km; ora ho voglia solo di ripartire al più presto per altre gite e, ancor di più, per lunghi viaggi.

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2 Comments

  1. Assunta

    Che meraviglia! Sono contenta che tu sappia godere di questi spazibdi natura anziché perderti negli spazi angusti e asfissianti dei centri commerciali.
    Ben fatto! ❤️

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