di tutto un po'

Mario Ferraro

Mese: Maggio 2020

31.05.2020 – A Bagno Vignoni con Mau & Barbi.

Ed eccoci alla prima g.p.f. vera con i miei amici con cui ho condiviso la seconda parte della prima era da biker; in realtà abbiamo già fatto un paio di gitarelle di poco conto, una, prima del lockdown causa Covid-19, tutti e tre insieme ed un’altra, la settimana scorsa, con Maurizio.

Solo oggi però abbiamo fatto un lungo giro strutturato, anche se con varianti in corso d’opera.

Il punto di riferimento era Bagno Vignoni, ma abbiamo aggiunto una tappa al Mulino della pubblicità, che non abbiamo potuto vedure perchè ancora chiuso, per giungere poco dopo a San Galgano; qui piccolo pasto e poi classica visita alla “spada nella roccia” e successivamente all’Abbazia.

Nel pomeriggio siamo ripartiti per la destinazione della giornata, dove ci siamo goduti piacevoli momenti di relax prima del rientro.

Per me tutte strade già battute, ma condividerle con i ragazzi ha avuto tutto un nuovo sapore; d’altronde l’ultimo nostro giro insieme risale a circa 24 anni fa.

Vi lascio foto e, soprattutto, mappa che vi consiglio di sfruttare per godere appieno del percorso fatto, bello, dal punto di vista paesaggistico, e divertente, guidando per curve e saliscendi.

Alla prossima.

Di nuovo sensazione di libertà.

Era il 12 marzo (2020) quando feci la mia ultima uscita, una serata di ballo con poca gente, ma comunque divertente e piacevole; quella stessa sera, prima dell’uscita danzante, cenai con i miei figli, come tutti i giovedì ormai da tempo, e mai avrei pensato che non li avrei potuti rivedere per quasi 2 mesi.

Il flagello che ha costretto a questo lunga lontananza è il Coronavirus, che ha imposto al mondo di fermarsi quasi totalmente; appena ufficializzata la sua presenza, ho compreso subito la sua negativa portata.

Personalmente ho dovuto rinunciare ad un viaggio organizzato da tempo e alla compagnia di familiari e amici, oltre ad essere costretto all’isolamento casalingo (per mia fortuna solo parziale visto che rientravo fra le categorie di lavoro operative anche durante l’epidemia).

E’ stata ed è sacrificante, ma sicuramente meno dura di altre persone nel mondo (sì, alla fine è stata classificata come Pandemia) più sfortunate che hanno dovuto fare i conti con la malattia Covid-19, direttamente o indirettamente.

Ora, che pare sia giunto il momento di ripartire, convivendo con il virus in una prima fase di tempo non chiaramente definito e/o definibile, dovremo fare i conti con gli effetti collaterali che potrebbero assomigliare a quelli di un periodo post-bellico.

In fondo di guerra si è trattata, forse più breve e meno devastante, ma dalle conseguenze nefaste e durature sia dal punto di vista economico che da quello sociale.

Aziende che falliranno, disoccupazione, difficoltà finanziare dei ceti medio e basso, il tutto unito a paura, diffidenza, invidia, rabbia.

Chissà, potrei sbagliarmi, se non dal punto di vista della certa maggior miseria della maggioranza dell’umanità, per quel che concerne i rapporti fra le persone che, magari, potrebbero riavvicinarsi uniti dall’amicizia fra poveri; potremmo tornare ad amare gli altri come amiamo noi stessi.

In questa mia semplice riflessione generale, rinuncio volutamente a prendere in considerazione ogni tipo di condizionamento mediatico; una continua guerra di informazioni che si contraddicono l’un l’altra spingendoci soltanto alla confusione e alimentando la nostra ira, a tutto vantaggio di coloro, pochi ma potenti, che vogliono il caos fra di noi per poter perpetrare il loro dominio totale su di noi.

Chiudo qui per non essere io stesso un alimentatore di “voci di corridoio”.

Riallacciandomi quindi ai primi righi di queste mia… chiamiamola lettera, dopo 2 mesi di “arresti domiciliari”, ieri ho sentito di nuovo la libertà addosso grazie alla mia camminata in solitaria.

E’ mattina presto, quando la vita quotidiana e ancora sopita o accenna i primi atti del mattino, è primavera inoltrata, quindi è giorno mentre macino strada un passo dopo l’altro, il sole è ben oltre l’alba e comincia a far sentire i suoi raggi, nonostante un cielo non totalmente pulito.

La mente vaga, ossigenata dall’aria più pulita della giornata, e veramente sembra che non esistano quei 60 dì passati; tutto stupendamente normale, salvo rendersi conto che ho sul mento una “mascherina di pezza” con due elastici che mi solleticano le orecchie e poi i primi incontri, che confermano quello che è stato e che sarà per un altro po’ di tempo.

Intanto, arrivo a casa, una bella doccia e una buona colazione saranno propedeutici per affrontare un nuovo giorno di emergenza Covid-19, fase 2; comunque qualcosa è cambiato, ho riassaporato un pezzetto della mia vecchia libertà, non male direi.

Oggi vedrò i miei figli, con tutte le limitazioni e cautele del caso, ma saremo nel nostro ambiente come due mesi fa circa; è un nuovo buon inizio.

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