di tutto un po'

Mario Ferraro

Categoria: Altro

Facebook mi riapre la porta

Rieccomi qua, sul “Meta” social più conosciuto ed utilizzato nel mondo virtuale.

Dopo circa un mese pare che i vari algoritmi di facebook mi stiano di nuovo accettando, sul mio nuovo account, condendomi libertà di manovra (per chi non sapesse le mia travagliata vicenda con questo social ecco qui un breve riassunto degli accadimenti).

Quindi, se sono stato assente nei dialoghi fino ad oggi, non è stato per mia volontà, così come non lo sarà semmai in futuro “tornassi silenzioso” o addirittura sparissi di nuovo; intanto, finché mi è concesso di essere operativamente presente su questo social, continuerò ad interagire con voi e a tenervi aggiornati sui miei viaggi ed esperienza connesse.

Ricordate che, se siete davvero curiosi e/o interessati a seguirmi, ci sono il mio blog (www.ferraromario.it) ed il mio sito (www.iviaggidimario.it), che erano e sono operativi; vi consiglio di salvarli fra i preferiti 😉 .

Allora ci vediamo prestissimo, vista l’approssimarsi della mia nuova avventura: ecco a voi TRANSALPINA 2022.

Vi aspetto.

24.07.2022 – Il mio 18° compleanno

C’è scritto sulla torta 😉 guarda qui

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al mio compleanno, in presenza e/o con un semplice messaggio di auguri; lo faccio qui dal mio blog perché al momento non posso fare altrimenti (facebook mi blocca tutte le reazioni e i post – ecco qui il perché che non dipende da me), però la cosa mi fa piacere e quindi non tutti i mali vengono per nuocere.

Grazie a tutti, veramente di

Ecco i momenti più belli e divertenti della giornata:

Hacker e Facebook

Come rimanere segnalato anche se non hai fatto niente

Ero su questo social dal 2010 ma, purtroppo, nella notte fra il 12 ed il 13 di luglio 2022 il mio account facebook (Ferraro Mario) è stato attaccato da un hacker; per mia e vostra fortuna il team di sicurezza di Facebook (che comunque presumo sia totalmente automatico) lo ha prontamente bloccato, evitando disagi a terzi, salvo poi disabilitarlo totalmente e definitivamente senza darmi nessuna possibilità di capire, spiegare e, tanto meno, recuperare il pubblicato precedente.

Insomma, un bel “COLPO DI SPUGNA” e Ferraro Mario, insieme anche alle pagine business collegate relative alle mie attività pubblicizzate anche a pagamento, non esiste più (su questo social).

Dopo alcuni giorni ho deciso di aprire un nuovo account, volevo farlo solo business ma…. non si può senza averne creato prima uno personale (con tutti i miei dati, che gli interessano); ho fatto un ibrido misto per poi aprire successivamente la pagina business, ma ancora una volta arriva lo stop perché è troppo presto per poter aver diritto a farlo (prima mi devono conoscere meglio….).

La taglio qui, che altrimenti diventa un libro.

Per il mio compleanno arriva il sorpresone, mi hanno quasi azzerato le funzionalità del nuovo account perché troppo movimentato; che cavolo, ho appena riaperto un account, fatto di nuovo richieste di amicizie ai miei amici fisici, di conseguenza sono cominciati i messaggi di auguri e le mie relative risposte o almeno i tentativi (tutte andate a vuoto).

Concludendo, non posso fare account business per pubblicizzare le mie attività, non posso rispondere ai post dei miei amici, non posso inserire post, mentre i miei dati e i miei interessi …. quelli sì li possono utilizzare; stesso problema con Messanger.

Non potendo operare liberamente sul nuovo account sto tentando di aprire un profilo Instagram specifico per le mie attività ma, come ben sapete, anche questo social è di proprietà Meta (Meta Platforms, Inc., nota più semplicemente come Meta, è un’impresa statunitense che controlla i servizi di rete sociale Facebook e Instagram, i servizi di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger) per cui ho problemi anche qui; per risolvere ho cercato di riportare il profilo facebook a livello personale ma non tutto mi è permesso e quindi, almeno per adesso, non posso completare le modifiche necessarie a poter gestire successivamente l’account Instragram aziendale in modo autonomo.

Insomma, sono un fantasma, vi vedo come voi vedete me, ma io non posso interagire con voi.

Probabilmente verrò bannato di nuovo dopo questo articolo e, stavolta, f…..o Facebook; se accadesse, tornerò ai vecchi tempi, contatti fisici personali e per le mie attività cercherò di sfruttare al massimo i miei siti ed il mio blog .

Quindi, se sparisco dal social più grande al mondo non sarà per colpa mia e ora sapete il perché.

Covid su me.

Nel Marzo 2020 venivo bloccato, insieme al mondo intero, da questo virus sconosciuto; nel Marzo 2021 venivo bloccato, personalmente, dalla malattia.

Gli effetti su me sono stati similari, niente viaggi, niente Pasqua in famiglia, e 1 mese e mezzo in solitudine; oggi, 8 maggio 2021, la risposta del mio 6° tampone sancisce, finalmente, la mia negatività al virus.

Non mi domandate come, ma anche a me è toccata questa patologia; fortunatamente, l’intero decorso è stato praticamente uguale ad una normalissima influenza, salvo qualche farmaco in più (cortisone).

Quindi, per come è andata, tutto si è risolto con una quarantana fastidiosa ma sopportabilissima, ed un’estenuante convalescenza in attesa del tampone negativo che ha sancito la completa pulizia virale; in più confido di essermi creato anticorpi sufficienti per evitare il vaccino, che proprio non vorrei fare, ma lo saprò con il sierologico che intendo fare fra 15/20 giorni.

Durante tutto il mio periodo Covid, le astinenze più pesanti sono state le donne e la moto; per contro, il mio lavoro, odioso, non mi ha permesso di “godermi” in totale serenità la malattia (ma va bene così) e comunque c’è stato molto tempo per pensare e riflettere.

Di grande aiuto il supporto morale di Amici e familiari; la “Ciurma” merita un particolare ringraziamento anche per l’assistenza materiale (foraggiamento) così come mia sorella che, fra le tante cose, ha gestito mia madre (anche lei con il Covid ma in Ospedale) praticamente da sola.

Sul Covid se ne sono sentite di tutti i colori… scusate, per le Regioni se non sono sentite e viste di tutti i colori, ma questa è un’altra storia che evito di affrontare; anche sulla malattia evito commenti perché è un continuo parlarne, spesso a sproposito.

Per quanto mi riguarda posso solo dire che lascia solo cicatrici psicologiche che probabilmente spariranno del tutto con il tempo; è inutile negare che non ti tocchi, comunque ti senti in colpa ed hai paura, se non per te per gli altri.

In colpa per eventuali soggetti che intorno a te si sono ammalati; ma dove sta scritto che sono stato io l’untore?

Devo ammettere che non sono sempre stato ligio, ma è nel momento di maggior rispetto delle regole che mi sono ammalato; sapete che non sono l’unico? Anzi parlando con altri amici e conoscenti ho scoperto che persino coloro che erano terrorizzati e quindi super attenti o addirittura in clausura, ne sono rimasti coinvolti.

Per colpa di chi? E’ così facile dare sempre la colpa di ciò che accade ad altri… ma, per esempio, avete sentito parlare di ammalati asintomatici? Sto facendo polemica, mi stoppo.

Sappiate che non c’è bisogno che un malato di covid venga additato, psicologicamente è già un escluso, un emarginato e, vi evita per non causar danni nell’attesa del tampone negativo.

Ebbene, io l’ho avuto ed ora sono immune (almeno per un po’); posso persino evitare il vaccino.

Devo ammettere che il detto “non tutti i mali vengono per nuocere”, nel mio caso, calza molto bene; mi sono concesso un po’ di riposo con qualche distrazione che potrebbero premiarmi facendomi togliere qualche soddisfazione.

Mi ci è voluta tutta la mattinata per rendermi conto che da oggi sono libero di poter guardare, abbracciare, baciare; potrò persino chiedere il pass per girare l’Italia, se non addirittura il mondo.

Tuttavia, mentre scrivo ancora non mi sento liberato; lo stress psicologico di questi ultimi 45 giorni (circa) non è scomparso e non scompare, per il momento, pur leggendo e rileggendo il referto.

17.04.2021 – Primo assaggio di una nuova libertà.

Ebbene 2 giorni fa ho ricevuto la lettera dalla Regione con questo “Oggetto: Attestazione termine isolamento sanitario da Covid-19”; un leggero senso di libertà mi pervade ma poi mi rendo conto che ci sono ancora enormi limiti.

Ieri faccio la mia camminata, la prima dopo quasi un mese, e si sente; arrivato a casa dopo la doccia crollo esausto sul divano e mi addormento.
Mi rendo conto che la malattia, seppur simile ad una normale influenza, in realtà qualcosa lascia; un senso di spossatezza e di facile affaticamento sono le fastidiose sensazioni che mi auguro passino in breve tempo.

Semmai è psicologicamente che la cosa è più complicata, ma non è né qui, né ora, il momento di parlarne; adesso si racconta di senso di libertà.

Per ragioni di lavoro devo andare nel Lazio e qui nasce la buona occasione; il meteo sarà buono per cui unirò la mia passione alla mia professione e organizzo l’appuntamento con il cliente che raggiungerò in moto.

Finalmente, dopo un mese di astinenza, tornerò a guidare i miei 158 cavalli purosangue italiani; chi mi conosce sa bene quanto ciò sia per me appagante, se non addirittura terapeutico.

Inoltre, viste le limitazioni dettate dai colori regionali (e non solo), questa sarà una perfetta occasione per macinare buoni chilometri, pieni di paesaggi che allietano la vista, il cuore e la mente, oltre che per sciogliere un motore forzatamente dormiente; ovviamente, per ottenere il massimo, il percorso non sarà il più breve (mappa).

E’ sabato, mi sveglio di buon ora ma sono fiacco; questo non cambia i miei programmi e con calma (anche troppa) faccio tutti i preparativi.

Alle 9.40, dopo aver fatto il pieno di benzina, parto con subito una piccola variante sul percorso; salgo su per Guardistallo per poi scendere sulla strada di canneto e raggiungere la SS Volterrana da dove riprendo il tracciato studiato a tavolino il giorno prima.

Devo ammettere che nella prima ora di viaggio faccio fatica, più mentale che fisica; la concentrazione non è al massimo, la spossatezza si fa sentire e, nel dubbio che ciò influisca sulla prontezza dei miei riflessi, decido di procedere con un’andatura blanda, anche se il traffico è quasi nullo.

Il divertimento inizia dopo Pomarance ed in particolare da San Dalmazio; le curve mi svegliano e mi rendono più attento e reattivo ed i panorami, seppur conosciuti, catturano la mia vista.

Continuo comunque con una guida tranquilla e seguo le strade già fatte in passato ma che oggi hanno un gusto ed un piacere diverso; nemmeno lo stop fuori programma dei vigili di Murlo cambia il mio stato d’animo.

Sono cortesi, nonostante non capiscano la strada che sto facendo per andare dal mio cliente; nel frattempo sopraggiungono due motociclisti con le loro Bmw e nel più giovane militare si insinua il dubbio che siano amici miei con cui stiamo facendo un giro “non proprio regolare” in moto.

Gli spiego le mie ragioni e gli fornisco gli opportuni documenti comprovanti le reali motivazione del mio viaggio (da solo) e loro, comprensivi, si limitano a prendersi i dati e l’autocertificazione; prima della ripartenza il giovane mi saluta augurandomi buon divertimento con gli amici, ma riesco a fargli comprendere che sono solo, semmai hanno ragione del fatto che ho fatto un giro un po’ largo per raggiungere la meta, ma tempo ne ho.

Quindi, ci salutiamo, loro salgono nel loro veicolo e (presumo) rientrano in caserma mentre io riparto proseguendo per il mio percorso; ho perso del tempo prezioso ma ormai mi sento più vitale e dinamico per cui aumento il ritmo ma senza esagerare.

Il resto della gita è piacevole e in linea col programma, che mi lascia poco spazio per lunghe fermate; infatti, gli stop sono tutti toccate e fuga ma ciò non riduce il piacere che ricevo da questo tour.

Ovviamente, è stato il viaggio di andata la parte più appagante del mio giro, non solo perché più panoramico ma anche per la maggiore guidabilità; il rientro, per ovvie ragioni di tempo e affaticamento, è stato più noioso, quasi interamente su strade a scorrimento veloce e fatto ad andatura costante e tranquilla.

Giunto a casa, mi sono messo sul divano a ripensare all’intera giornata e, soprattutto, ai circa 570 km percorsi in 8 ore e mezza; ebbene, posso affermare che non provavo da tempo un così grande senso di libertà.

Di colpo è svanita tutta la stanchezza accumulata e che percepivo soprattutto negli ultimi 50 km; ora ho voglia solo di ripartire al più presto per altre gite e, ancor di più, per lunghi viaggi.

Pasqua 2021 – Comunque auguri a tutti noi.

L’11 aprile dell’anno scorso, era la vigilia di Pasqua 2020 e scrivevo questo.

Bene, a distanza di circa un anno si ripete la mia solitudine in questi giorni di festa; ancora una volta non posso stare con i miei figli, mia sorella e mia madre, insomma senza la mia famiglia.

Covid ne è la causa, in modi diversi; 359 giorni fa il mio isolamento era comune al mondo intero, bisognava arginare lo svilupparsi di un virus ancora da scoprire e combattere, oggi è anche la mia malattia.

Non sono né arrabbiato né spaventato, oggi si cura decisamente meglio e, comunque, nel mio caso si è evoluto come poco più di un’influenza; ormai sono 4 giorni che non ho alcun sintomo e, tutto sommato, non ho avuto sofferenza fisica.

Semmai, psicologicamente ritengo che un piccolo segno rimarrà, fosse non altro per la preoccupazione generata dallo stato di salute delle 2 persone che potrebbero essere state da me contagiate; sono fatalista e, quindi, non sento sensi di colpa, nemmeno nei confronti della mia anziana madre.

Questo mi da fastidio, come se poter giudicarmi colpevole delle sofferenze altrui potesse liberarmi non so da quali colpe e da quali peccati; sì, penso proprio che le sole cicatrici saranno psicologiche, ma non è un male.

Di ogni situazione possiamo avere più chiavi di lettura ed io preferisco quella della visione del bicchiere mezzo pieno; ho avuto il covid, ne sto guarendo e, probabilmente, avrò anticorpi che mi difenderanno in un prossimo futuro.

Quindi, resto in attesa della conferma della mia guarigione, domani avrò il tampone e vedremo se è debellato questo virus; nel contempo, aspetterò la stessa positiva evoluzione per mia madre e l’altra persona.

Allora eccomi, comunque, ad augurare a tutti una BUONA PASQUA; io lo so perché, credo lo sappiate anche voi.

Di nuovo sensazione di libertà.

Era il 12 marzo (2020) quando feci la mia ultima uscita, una serata di ballo con poca gente, ma comunque divertente e piacevole; quella stessa sera, prima dell’uscita danzante, cenai con i miei figli, come tutti i giovedì ormai da tempo, e mai avrei pensato che non li avrei potuti rivedere per quasi 2 mesi.

Il flagello che ha costretto a questo lunga lontananza è il Coronavirus, che ha imposto al mondo di fermarsi quasi totalmente; appena ufficializzata la sua presenza, ho compreso subito la sua negativa portata.

Personalmente ho dovuto rinunciare ad un viaggio organizzato da tempo e alla compagnia di familiari e amici, oltre ad essere costretto all’isolamento casalingo (per mia fortuna solo parziale visto che rientravo fra le categorie di lavoro operative anche durante l’epidemia).

E’ stata ed è sacrificante, ma sicuramente meno dura di altre persone nel mondo (sì, alla fine è stata classificata come Pandemia) più sfortunate che hanno dovuto fare i conti con la malattia Covid-19, direttamente o indirettamente.

Ora, che pare sia giunto il momento di ripartire, convivendo con il virus in una prima fase di tempo non chiaramente definito e/o definibile, dovremo fare i conti con gli effetti collaterali che potrebbero assomigliare a quelli di un periodo post-bellico.

In fondo di guerra si è trattata, forse più breve e meno devastante, ma dalle conseguenze nefaste e durature sia dal punto di vista economico che da quello sociale.

Aziende che falliranno, disoccupazione, difficoltà finanziare dei ceti medio e basso, il tutto unito a paura, diffidenza, invidia, rabbia.

Chissà, potrei sbagliarmi, se non dal punto di vista della certa maggior miseria della maggioranza dell’umanità, per quel che concerne i rapporti fra le persone che, magari, potrebbero riavvicinarsi uniti dall’amicizia fra poveri; potremmo tornare ad amare gli altri come amiamo noi stessi.

In questa mia semplice riflessione generale, rinuncio volutamente a prendere in considerazione ogni tipo di condizionamento mediatico; una continua guerra di informazioni che si contraddicono l’un l’altra spingendoci soltanto alla confusione e alimentando la nostra ira, a tutto vantaggio di coloro, pochi ma potenti, che vogliono il caos fra di noi per poter perpetrare il loro dominio totale su di noi.

Chiudo qui per non essere io stesso un alimentatore di “voci di corridoio”.

Riallacciandomi quindi ai primi righi di queste mia… chiamiamola lettera, dopo 2 mesi di “arresti domiciliari”, ieri ho sentito di nuovo la libertà addosso grazie alla mia camminata in solitaria.

E’ mattina presto, quando la vita quotidiana e ancora sopita o accenna i primi atti del mattino, è primavera inoltrata, quindi è giorno mentre macino strada un passo dopo l’altro, il sole è ben oltre l’alba e comincia a far sentire i suoi raggi, nonostante un cielo non totalmente pulito.

La mente vaga, ossigenata dall’aria più pulita della giornata, e veramente sembra che non esistano quei 60 dì passati; tutto stupendamente normale, salvo rendersi conto che ho sul mento una “mascherina di pezza” con due elastici che mi solleticano le orecchie e poi i primi incontri, che confermano quello che è stato e che sarà per un altro po’ di tempo.

Intanto, arrivo a casa, una bella doccia e una buona colazione saranno propedeutici per affrontare un nuovo giorno di emergenza Covid-19, fase 2; comunque qualcosa è cambiato, ho riassaporato un pezzetto della mia vecchia libertà, non male direi.

Oggi vedrò i miei figli, con tutte le limitazioni e cautele del caso, ma saremo nel nostro ambiente come due mesi fa circa; è un nuovo buon inizio.

PASQUA 2020 – Sarà ricordata.

E’ passato un mese circa da quando ho dovuto rinunciare al mio viaggio in moto a causa di un evento eccezionale: COVID-19 (coronavirus), la pandemia mondiale 2020. Già allora, quando eravamo (in teoria) l’unico paese europeo colpito in modo sensibile dall’evento originatosi in Cina (lasciamo perdere i dettagli veri o falsi sulla questione), ho capito che sarebbe stata lunga, molto lunga e son ben 2 settimane che con chiunque parlo gli prospetto lo scenario che di fatto ieri si è materializzato.

L’emergenza sanitaria ha fatto sì che i nostri governanti hanno esteso le restrizioni inerenti la quarantena fino a tutto il 3 maggio prossimo; era fin troppo ovvio che i vertici sanitari e politici ci avrebbero impedito ogni sorta di tentativo per godere delle festività di questo periodo che ben conciliavano vacanze, gite fuori porta e ogni sorta di divertimento di gruppo.

Una pandemia virale si risolve gradualmente nel tempo, attraverso comportamenti responsabili e grande spirito di sacrificio, che la maggior parte degli italiani ha rispettosamente subito; va da sé che ci sono state e ci sono eccezioni, soggetti che, per ignoranza o stupidità, hanno disatteso le norme d’emergenza in essere in questo momento, ma ciò non esclude il buon atteggiamento generale.

I risultati sono arrivati lentamente, come tipico di un situazione del genere, e quindi era fuori discussione un rilassamento; quindi (quasi) tutti in casa fino al 3 maggio rinunciando a gite, spiaggiate, grigliate e festeggiamenti di gruppo.

Io stesso sono lontano dai miei figli, da mia madre e da mia sorella da un mese circa, ma per fortuna ho potuto continuare a lavorare e, aldilà del maggior stress connesso, son potuto comunque star fuori di casa mezza giornata, anche se solo per chiudermi fra le quattro mura del mio ufficio.

Ora mi aspettano 3 giorni di clausura solitaria in una Pasqua fantastica, meteorologicamente parlando, cosa che non succedeva da alcuni anni; senza contare che dovremo rinunciare al 25 aprile ed al 1° maggio.

Me ne farò una ragione, come il resto degli italiani.

Quindi non mi resta che augurare a tutti una BUONA PASQUA perché, almeno per me, lo è fosse non altro che le persone a me più care (familiari, amici, conoscenti più vicini) godono di buona salute, e non è poco.

Un abbraccio virtuale a tutti quanti, anche agli sconosciuti.

A te Amico Mio

Se ho prodotto questo, buona parte del merito è TUO perché grazie ai nostri scambi di mail, risalenti a qualche anno fa, ho preso a scrivere qualcosa che oggi mi ha portato coraggiosamente a creare il mio sito.

Per qualcuno non sarà un granché ma, per me, è già tanto aver avuto l’idea ed aver cominciato a concretizzarla.

Grazie davvero Toni.

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