Ebbene nel lontano 1992 è divenuta l’ultima moto della mia prima era di biker; in 5 anni di possesso mi ha scorrazzato per circa 55.000 km anche in terre lontane lasciandomi ricordi indelebili.

Era il modello 750, bella, colorata, comoda ma soprattutto grande.

Quando nel 2015 è stata presentata la nuova Africa Twin 1000 manco l’ho notata; all’epoca stavo cercando una moto per tornare in sella, ma il mio budget e la lunga astinenza mi hanno fatto propendere per usati di vecchia data.

Anche successivamente, quando mi sono affacciato nei vari anni a modelli sempre più recenti, non mi è mai entrata nell’occhio; questa nuova versione di Africa Twin non mi ha mai colpito perché le dimensioni me la fanno apparire, ancora tutt’oggi, una motociclettina, nulla a che fare con le maxienduro della concorrenza.

Ovviamente mi riferisco solo all’estetica perché sugli aspetti tecnici e di guidabilità non avevo dubbi o critiche… oddio, un dubbio c’è, il cambio automatico, ma è un mio personale punto di vista.

Fino ad oggi, non ne avevo mai provata una, nemmeno quella del mio amico Maurizio che l’ha acquistata lo scorso anno e ne è entusiasta; infine, proprio a lui mi sono rivolto per una prova che ho voluto fare per motivi specifici (di cui parlerò in altra occasione).

Quindi, concordato l’appuntamento per stamani, alle 9.30 a casa sua lascio la mia Ducatona e inizio la mezza giornata di prova; dopo le prime istruzioni d’uso iniziamo insieme a girovagare.

Lui mi segue con il 125 della figlia per darmi un po’ di supporto nei primi km, che fa l’altro sono sotto la pioggia; quindi alla “difficolta” di gestire un nuovo modo di guida per effetto dello sconosciuto cambio automatico, si aggiunge la tensione per la guida di una moto nuova per me e per giunta su fondo umido.

Con il cambio molto velocemente ho preso un minimo di confidenza, con la guida mi ci è voluto un pochino di più.

Dopo il primo stop, più per la pioggia che per reali problemi, con Maurizio abbiamo scambiato alcuni punti di vista tecnici e pratici per poi salutarsi; giustamente, aveva anche altro da fare e non è che potesse stare dietro a me tutto il giorno e comunque, con il 125cc, sarebbe stato un freno per me.

Quindi, lui torna a casa ed io parto per giri vari alla ricerca del feeling totale con il mezzo; non vi sto a raccontare i vari percorsi fatti, tutti qui della zona e ben conosciuti, ma vi racconto le mie sensazioni.

La moto è gradevole, leggera, precisa, ha un motore elasticissimo, s’impara in fretta e già a fine mattinata mi sono preso qualche “licenza”, salvo poi ricordarmi che la moto non è mia e, di conseguenza, tornare su andature più in linea con il codice della strada; la sua conformazione stretta permette un ottimo appoggio dei piedi a terra, mentre la zona cruscotto l’ho trovata molto lunga e vuota e, soprattutto all’inizio, mi disorientava (tanto devi guardare la strada davanti e non fissare il cruscotto 😉 ).

Ritengo che un buon manico, quale io non sono, nel misto riesce a dare del filo da torcere a qualsiasi maxienduro nonostante una differenza, in negativo, di cavalli; direi che ciclistica, pesi e potenza sono ben studiati.

Il cambio automatico: l’ho provato un tutte le salse, Drive, Sport 1,2, e 3, Palette (i due pulsanti per la gestione manuale); ovviamente agli inizi cerchi la frizione in determinate situazioni ma tanto non c’è e quindi ti ricordi subito cosa stai guidando.

Dico subito che le palette le prediligo perché almeno gestisci buona parte delle decisioni sui cambi di marcia; ovviamente non tutto perché le scalate, quando rallenti molto e in fretta, se non le fai tu lo fa da sola (il che in alcuni casi può anche essere utile).

In Drive invece è il contrario, fa tutto da sola per il 90 % e il pilota può interagire con le palette ma non è predominante; difetto…. no, diciamo fastidio, se vai piano, in pochi secondi ti ritrovi subito in sesta; praticamente, ogni 10 km/h innesta una marcia e in un batter d’occhio a 60 km/h sei arrivato.

Piccola pecca l’ho riscontrata, causa traffico, in città viaggiando intorno ai 10 km/h dove più volte ha scalato e inserito le marce 1^ e 2^ dando strappetti che non sono tipici di questa moto; basta mettere il manuale (gestione palette) e il problema è risolto.

Le impostazioni S (Sport 1, 2, e 3) sono versioni Drive con marce allungate, non male in certe situazioni di guida brillante ma, se volete mettere la 6^, cliccate sulla paletta altrimenti non se ne parla proprio di inserirla, almeno fino alle velocità da me raggiunte (non proprio nei limiti).

Concludendo, complimenti a questa Africa Twin 1000, che comunque non fa per me; ma, come ho detto in altre occasioni, la mia preferenza si basa su un’estetica di grandi dimensioni e, in questo caso, anche se il cambio automatico è notevole, io voglio frizione alla mano e leva al piede.

Per cui questa era ok al 100% mentre quest’altra ok al 70%; ma è sempre e solo il mio punto di vista.