TEST DRIVE

Sarà colpa del covid, che mi ha colpito circa 2 settimane fa per la terza volta in 3 anni, ma il mio cervello ha cominciato a guardare con occhio interessato alla Ducati Diavel; in particolare ho visto, su siti specializzati, dei 1260S usati, ma molto ben tenuti, di colore rosso che mi hanno davvero preso.
Ho approfondito le ricerche, ho preso contatti e informazioni anche per oggetti di altri colori, ma nessuna possibilità di provare una di queste moto, giusto per capire se facessero per me (che sono un Globetrotter); ho avuto occasione persino di sostituire il mio amato Multistrada 1260 Enduro red, con cui ho condiviso ben 60.000 km in tre anni, con una Diavel 1260S Black & Steel km 0, proposta molto interessante fattami dai titolari (Simone e Giorgio) della concessionaria di zona (Desmodue Srl).
Non vi nascondo che ho vacillato un bel po’ ma alla fine ho desistito perché non potevo spendere una cifra importante al buio; ed è qui che è scattato il test drive.
In concessionaria hanno appena immatricolata una Diavel V4 nera e con Giorgio fissiamo l’appuntamento per oggi con possibilità di tenere la moto per tutta la pausa pranzo, ossia circa tre ore; alle 12.30 ritiro la belva nera e parto.
All’inizio faccio strada semplice per prendere confidenza, ma la moto è talmente intuitiva e pare così leggera che modifico in fretta i miei piani di viaggio; per cui, man mano che scorrono i chilometri, scelgo percorsi sempre più impegnativi e ricchi di curve.
Alle 15.20 sono di nuovo davanti alla concessionaria dove mi raggiunge poco dopo Giorgio; alle sue domande rispondo con un volto molto sorridente.

Ebbene ecco le mie sensazioni: un solo grande difetto, almeno per me che ho una discreta ernia cervicale, è la totale assenza di un riparo anteriore; superando i 110 km/h la spinta del vento dal basso impatta in modo sensibile sul casco, affaticando il collo, e per me non è un toccasana.
Per questo motivo, ma anche, e forse soprattutto, perché la moto è in rodaggio (89 km quando sono partito) non ho mai superato i 5500 giri che portavano il tachimetro ai 140 km/h; quindi non l’ho provata al pieno della sua potenza, ma vi garantisco che è veramente godibile trotterellando per colline e montagne con tratti sinuosi.

Escludendo questo inconveniente, forse risolvibile con il cupolino previsto come accessorio, tutto il resto è davvero notevole; è una moto leggera, perché con il baricentro basso ed un bilanciamento eccezionale, da fermo hai i piedi sempre ben piantati a terra e non percepisci assolutamente il suo peso.
A maggior ragione, in movimento, risulta agile anche nelle curve più strette dove pieghi con naturalezza, non ginocchio a terra, o almeno io no di sicuro, però riesci a sfruttare tutti i 240 mm del possente battistrada posteriore; l’ho fatto io, in scioltezza, e ribadisco che non sono un biker da pista.
Il primo contatto alla partenza mi ha dato la sensazione di essere un sedicenne con la sua nuova motociclettina 125cc; ti gasi subito, ma il motore immediatamente ti ricorda che hai una cubatura 10 volte maggiore.
Il cambio è perfetto, preciso, mai una sbavatura; meglio l’utilizzo senza uso della frizione nelle cambiate in accelerazione così eviti inutili strattoni. Stupenda nelle strade sinuose, è piacevole anche in quelle tortuose, la frenata possente è capace di domare i cavalli al galoppo, grazie anche ad un freno-motore efficacissimo.
Se proprio vogliamo cercare a tutti i costi un altro difetto, direi che le sospensioni sono un po’ rigidine e/o con poca escursione; sono eccezionali su asfalti perfettamente lisci mentre soffrono un po’ negli sconnessi di ogni tipo, quindi in città occhio ai tombini e fuori città, nelle piacevoli curve toscane, e non solo, attenzione ai dislivelli del manto stradale, di qualunque natura.

Peccato che in sella, comodissima, non percepisci la bellezza estetica di questa moto che, a parer mio, ha un posteriore da urlo; la schiena non soffre e le braccia, seppur in posizione allungata, non si stancano e comandano agevolmente il manubrio.

Ragazzi è davvero una gran moto anche se devo ammettere che non è adatta a me; d’altronde se ho sempre viaggiato con enduro stradali un motivo ci sarà 😀

A questo punto vi dico di provarla perché il mio contributo, che spero vi sia comunque utile, è una valutazione basata su mie sensazioni vissute da utente; se avete bisogno di maggiori dettagli e/o considerazioni di natura più tecnica, ci sono i siti della stampa specializzata di settore con le prove dei loro esperti (io preferisco provare da solo 😉 ).

Qui concludo, prima ringraziando Desmodue Srl, nelle persone di Giorgio e Simone, per la cortesia e competenza, poi salutando tutti voi, che mi avete letto, mostrandovi in questo video la strada percorsa.

Ci vedremo presto con il test drive della Multistrada V4Rally.