Dopo il Lago di Bolsena, fatto il 9 giugno scorso (prima del caos lavorativo), ecco realizzato un altro progetto, oggi prima del caos (freddo) invernale.

A differenza della volta scorsa ho deciso tutto in un ora (ieri dopo la pausa sul mare all’ora di pranzo) per cui, pur avendo voluto avvertire alcuni bikers, era per me scontata l’uscita in solitaria.

Sveglia e preparativi in ritardo, alle 8.40 mi precipito (10 minuti dopo l’orario di ritrovo) al luogo di raduno e partenza per vedere semmai qualche sciagurato dell’ultimo momento si volesse aggiungere; improbabile, se non impossibile, perché non ho ricevuto messaggi di avviso da nessuno.

Attesa effimera e corro quindi al distributore, faccio il pieno, passo dal mio gommista per un controllo p neumatici e alle ore 9.00 parto (30 minuti dopo orario programmato… è nova!!!)

Come anticipato nel progetto, per rendermi la vita più complicata la mattina mi sono infilato in strade secondarie dell’entroterra toscano per cercare di godere dei bei paesaggi della nostra regione; purtroppo ho viaggiato per ben 2 ore con il sole negli occhi, situazione che mi ha anche rallentato non poco.

Quindi, per quanto magnifici e anche un po’ surreali, i panorami li ho dovuti apprezzare a pieno nelle poche fermate fatte per qualche foto al volo; comunque confermo la validità della scelta.

Il tratto più bello del viaggio è stato da Monticiano a Buonconvento, una strada secondaria che mi ha dato molta soddisfazione nella guida e nella vista; ovviamente il sole che si è alzato ha reso tutto più semplice e visibile.

Giunto a Buonconvento, chiaramente in forte ritardo, ho preso la Cassia, già fatta a giugno per Orvieto e Lago di Bolsena, che confermo essere una bellissima strada sia come panorami che come velocità di crociera; qui ho recuperato molto, salvo poi riperdere quasi tutto nella ricerca del Lago di Vico (non riuscivo ad imboccare la strada per arrivarci).

Alla fine, Vicino a San Martino al Cimino, mi sono imbucato in una strada in mezzo alla foresta che mi ha fatto salire per un buon tratto prima di ridiscendere e intravedere la sagoma del lago; infatti questo è immerso dentro un circolo di colline di tutto rispetto (per altezza) ed è pieno di una fitta vegetazione.

Gli accessi diretti al lago, nella parte sud/sud ovest, non sono molti e quasi tutti o infrascati o davanti a ristoranti costruiti sulla riva; nel lato est e nord c’è una strada padronale che solo in alcuni punti lascia intravedere il lago a distanza; la separa dalle sponde un susseguirsi di terreni (ritengo privati viste le reti ed i cancelli) con alberi da frutto.

Non sono rimasto pienamente soddisfatto ma, d’altronde, questo lago non è proprio un posto turistico di massa, anzi è molto “selvaggio”.

La circumnavigazione comunque ha richiesto più tempo del previsto e quindi sono giunto al Lago di Bracciano alle ore 16 arrivando sulle rive nella cittadina di Trevignano Romano; molto carina, con molti localini sulla passeggiata che consentono aperitivi e/o cene mentre ti godi il tramonto. In assoluto il posto migliore di questo specchio d’acqua dolce.

Da lì, costeggiando il lago senza lambire le rive, ho raggiunto Anguillara Sabazia; poco prima la strada comincia a costeggiare le piccole “spiagge” dove si può prendere il sole e fare il bagno.

Anche in questa cittadina si può camminare lungo costa e ci sono vari locali, ma risulta meno gradevole e curata.

Ho proseguito poi alla ricerca di un punto spiaggia, segnalato in mappa, che ho trovato dopo pochi chilometri e che mi sono fatto per tutta la sua lunghezza; non male ma stesso problema, strutture non proprio rinnovate.

Puntualizzo che le spiagge, rispetto alla dimensione del lago, non sembrano molte e comunque sono tutte ghiaiose e con vegetazione tipica di acqua dolce (sul Lago di Bolsena non sembrava così). Di sicuro decisamente più turistica del Lago di Vico.

Andando più avanti trovo un campo dell’aeronautica militare con tanto di museo, ma il tempo è tiranno e proseguo; trovo un altro tratto adiacente le rive, molto più spartano, e anche qui faccio qualche foto prima di proseguire per Vicarello

Questa frazione del comune di Bracciano è praticamente attaccata a Trevignano Romano dove sono ritornato fermandomi per godermi un pizzico di tramonto.

Sono le 17.30 e vorrei restare per assistere al sole che scompare di lì a 45 minuti (+ o -), ma considerato l’umidità di questa mattina, presumo, e a ragione, che rischierei un rientro su strade poco conosciute, ben bagnate e molto buie; quindi riparto subito.

Alle 17.45 sono in movimento diretto verso Tuscania prima, che vorrei raggiungere prima di buio, e Montalto di Castro dopo, dove imboccherò la Variante Aurelia per rientrare; i calcoli sono quasi perfetti e così mi sono divertito molto anche alla guida in questi luoghi per me sconosciuti.

In particolare, per un bel tratto ho guidato con all’orizzonte un magnifico cielo arancio/rosastro che mi ha permesso una buona visibilità anche per buona parte del percorso verso Montalto; ovviamente, il buio è arrivato e qualche piccola difficoltà c’è stata in quelle strade molto buie e quasi prive di vita.

Imboccata la variante la mia giornata moto-turistica finisce mentre quella mondana sta per cominciare; ma questa è un’altra storia.

Concludo con un paragone che spero possa essere utile per chi volesse scegliere un lago laziale per una gita o una vacanza:

1. Lago di Bolsena il migliore; turistico, ben attrezzato, con alcuni bei paesini intorno, primo fra tutti Bolsena, e pieno di spiagge tutt’intorno al lago, facilmente raggiungibili, che possono far pensare di essere al mare. Per me n.1.

2. Lago di Vico; adatto solo a gita fuori porta di un giorno per fuggire dalla calura del solleone. Troppo lontano per me per una improbabile replica.

3. Lago di Bracciano; non male, ma non all’altezza del primo, e per me anche più distante.

Precisiamo, tutti belli, son contento di averli fatti ma ripeterei solo il primo, salvo prezzi decisamente concorrenziali degli altri due (di cui non sono informato visto che sono state tutte fugaci gite giornaliere).

A voi le vostre scelte.

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